Skip to main content

Subito misure concrete per il periodo 2018-2020 o l’Italia continuerà ad essere considerata dagli investitori come il Paese dell’incertezza

Althesys: «Bene la Strategia energetica nazionale, ora strumenti per realizzarla»

Contratti di lungo periodo, detrazioni fiscali e contratti ‘per differenza’ per attuare la Sen
 |  Crisi climatica e adattamento

Oggi si conclude la consultazione pubblica sulla bozza della Strategia energetica nazionale (Sen) e secondo l’amministratore delegato di Althesys, Alessandro Marangoni  si tratta di «Un documento fondamentale per delineare le strategie energetiche e ambientali del futuro, per promuovere l’innovazione tecnologica, per ridare fiato al “sistema Italia” e all’economia. Per raggiungere questi obiettivi, la Sen non indica ancora gli strumenti, e gli strumenti più interessanti potrebbero essere i contratti per differenza e i Ppa, cioè i “contratti di lungo periodo”».

Althesys, un think tank che analizza l’economia dell’energia, dell’ambiente e delle utility e che pubblica il rapporto Irex sulle fonti rinnovabili, spiega cosa sono i contratti per differenza suggeriti da Marangoni: «Gli operatori si aggiudicano tramite aste la garanzia di un prezzo dell’energia fisso nel tempo  e se quello del mercato elettrico sul quale vendono la loro produzione scende sotto questo valore, viene riconosciuta loro la differenza. Ma ovviamente non sono questi i soli strumenti di una politica energetica e ambientale: il Governo deve poter usare una tastiera completa. Negli ultimi anni il settore dell’energia e il sistema di norme che lo regolano sono cresciuti in modo disordinato, incoerente, disorganico: spesso con effetti controproducenti. Finalmente il Governo ha messo mano al disordine per dare a questo settore strategico una linea condivisa con i cittadini».

Per Althesys  gli obiettivi che si è dato il Governo si possono riassumere in due concetti: l’efficienza energetica (produrre di più consumando meno) e le fonti rinnovabili di energia. Marangoni ricorda che «L’efficienza è una leva fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Ue. Obiettivi più ambiziosi permettono di ridurre al minimo gli investimenti in nuova capacità. Nel settore eolico, prima di costruire nuovi impianti, è fondamentale soprattutto rinnovare quelli che ormai sono invecchiati e che avevano adottato tecnologie oggi superate: noi di Althesys abbiamo calcolato che, se fosse possibile rinnovare i “mulini a vento”, senza alzarne nuovi si potrebbero produrre circa 9 miliardi di chilowattora in più con oneri per incentivi modesti (13 milioni di euro l’anno), o addirittura nulli in scenari di prezzi crescenti. Anche valorizzare il patrimonio idroelettrico esistente - tuttora la prima fonte rinnovabile in Italia - sarà fondamentale, creando le condizioni per poter tornare a investire in questo settore.  Bisognerà intervenire anche su parte del parco fotovoltaico, sebbene più giovane, e puntare a nuovi investimenti in quello utility scale, la fonte con i costi più bassi nel medio periodo, con nuove aste e contract for difference. Invece, strumenti come la detrazione fiscale si prestano meglio per il fotovoltaico di taglia media e piccola, come nel settore commerciale e residenziale, e per il rilancio più in generale della generazione distribuita. Per gli impianti solari di dimensioni medie da realizzare sul tetto di capannoni industriali o commerciali si ipotizza nel 2030 una capacità di oltre 4.000 megawatt, con oneri sui 44 milioni l’anno, mentre con le detrazioni fiscali sugli impianti di taglia domestica si potrebbe arrivare a 300 nuovi megawatt l’anno».

Ad Althesys fanno notare che si tratta di «Vantaggi indiscutibili, non solamente per l’ambiente ma anche per le bollette degli italiani, oggi appesantite da oneri e incentivi”, osserva Alessandro Marangoni. Altri obiettivi sono garantire l’adeguatezza del sistema, ridurre al minimo l’import, investire nella smart energy, cioè nelle reti intelligenti, nella digitalizzazione, negli accumuli e più in generale nell’innovazione tecnologica».

Marangoni conclude: «L’orizzonte di medio periodo della Sen non deve però far dimenticare che sono necessarie da subito misure concrete per il periodo 2018-2020, altrimenti ripeteremo l’errore del passato di un andamento stop and go e l’Italia continuerà ad essere considerata dagli investitori come il Paese dell’incertezza».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.