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Veltroni, l’ambiente e il Pd, Realacci: «E’ la sfida del futuro e il Pd non può tradirla»

Il Pd in ritardo nell'assumere la sfida dei mutamenti climatici come chiave del futuro
 |  Crisi climatica e adattamento

Dopo l’editoriale su Repubblica di Walter Veltroni, che evidenzia i ritardi e gli arretramenti del Partito democratico sulle tematiche ambientali,  Interviene anche Ermete Realacci, che già nei giorni passati aveva richiamato il suo Partito ad occuparsi di più e meglio di green economy, cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico dell’Italia. Temi nuovamente messi drammaticamente in evidenza dalle prime forti piogge autunnali e dalla tragedia di Livorno.

Il presidente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera scrive sulla sua pagina Facebook: Assolutamente d'accordo con Veltroni che sottolinea su Repubblica il ritardo del Pd nell'assumere la sfida dei mutamenti climatici come chiave del futuro, imposta anche da quanto accade nel nostro Paese e nel mondo. Come dimostrano anche i drammatici eventi di questi ultimi mesi e giorni. Avevo detto cose analoghe in un'intervista sul Venerdì il 18 agosto: si rischia di perdere uno dei tratti politici originali e costitutivi della nascita del Partito Democratico».

Realacci sottolinea: «Eppure il clima e l'ambiente sono anche una straordinaria occasione per costruire un'economia più a misura d'uomo e per questo più forte e competitiva. Lo dimostrano anche i numeri e le sensibilità di una parte importante delle nostre imprese e della nostra società. In Italia sono oltre 385mila le aziende, ossia il 26,5% del totale, dell’industria e dei servizi che dal 2010 hanno investito in tecnologie green per essere più competitive. Una quota che sale al 33% nel manifatturiero. Alla nostra green economy si devono tre milioni di green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.