
Yemen: «Una catastrofe interamente imputabile all’uomo» (VIDEO e INFOGRAFICHE)

L‘alto commissario dell’Onu ai diritti umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, ha nuovamente chiesto che sia avvita un’inchiesta internazionale sulle violazioni dei diritti umani legate alla guerra in coso nello Yemen.
Al Hussein ha reiterato la sua richiesta dopo che ieri è stato pubblicato un rapporto Onu sui diritti umani nello Yemen e sottolinea: «Ho chiesto a più riprese alla comunità internazionale di prendere delle misure: ad istituire un’inchiesta internazionale indipendente sulle accuse molto gravi di violazione dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale nello Yemen. Un’inchiesta internazionale contribuirebbe grandemente ad avvertire le parti in conflitto che l comunità internazionale osserva la situazione ed è determinata a tradurre davanti ala giustizia gli autori delle violazioni. La reticenza della comunità internazionale a chiedere giustizia per le vittime del conflitto nello Yemen è una vergogna e contribuisce, a vario titolo, all’orrore permanente che prosegue nel Paese».
Il problema è che davanti alla giustizia internazionale dovrebbero essere tradotti non solo i regnanti sauditi che hanno scatenato la guerra e i bombardamenti contro i ribelli sciiti huthi che hanno preso il potere a Sana’a, ma anche la coalizione militare arabo/sunnita che appoggia i sauditi e i Paesi occidentali – Italia compresa – che forniscono le armi per continuare la guerra, i bombardamenti di civili e le violazioni dei più elementari diritti umani.
Secondo il rapporto Onu «La richiesta di un inchiesta internazionale è giustificata dell’imparzialità della Commissione nazionale installata per indagare sulle violazioni dei diritti nello Yemen In assenza del suo riconoscimento da parte dell’insieme delle parti belligeranti, la Commissione non è in grado di fornire dei rapporti completi e imparziali sulla situazione dei diritti dell’uomo nel Paese». L’Onu denuncia che «Le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale proseguono senza sosta nello Yemen, mentre i civili soffrono terribilmente per le conseguenze di una catastrofe interamente imputabile all’uomo».
Il rapporto Onu censisce le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale commesse nello Yemen in 3 anni, a partire dal settembre 2014 e sottolinea che «Entro il marzo 2015, data entro la quale l’High commissioner for human rights (Hchr) delle Nazioni Unite ha cominciato a censire le vittime civili, e il 30 agosto, almeno 5.144 morti e 8.749 feriti sono stati contabilizzati tra i civili, tra i quali 1.184 bambini uccisi e 1.592 feriti». Secondo il rapporto, «Gli attacchi aerei della coalizione sono stati la causa principale delle vittime tra i bambini come per l’insieme della popolazione civile. Tra i civili uccisi, almeno 3.233 sono state vittime delle forze della coalizione», a guida saudita e armata da Paesi occidentali. .
Invece i Comitati popolari yemeniti, affiliati agli Huthi e appoggiati dall’Iran, e le truppe dell’esercito lealista dell’ex presidente sunnita Abdallah Saleh (armate dall’Arabia Saudita) sono responsabili di circa il 67% dei 1.702 casi di reclutamento di minori che partecipano o vengono addestrati per partecipare alla guerra yemenita. Gli osservatori dell’Onu Hanno visto bambini di appena 10 anni in uniforme e armati che presidiavano posti di controllo.
Intanto, il rapporto Onu lancia l’allarme su una possibile grande offensiva contro Al-Hudaydah, «che potrebbe tradursi in numerose vittime civili, in sfollamenti di massa e in limitazioni accresciute dell’accesso a prodotti indispensabili alla sopravvivenza della popolazione, che sono distribuiti in pressoché tutto il Paese a partire l porto di Al-Hudaydah».
Come se non bastasse, ieri l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato che l’epidemia di colera nello Yemen, dall’inizio di aprile, ha colpito 612.073 persone, molte più delle precedenti stime Onu. L’ultimo aggiornamento Oms indica che il colera ha fatto più di 2.000 morti e che gli infettati aumentano a una media di 3.000 al giorno. Fortunatamente, i dati Oms per l’ultimo periodo segnalano un calo del livello di propagazione del colera. Secondo l’agenzia sanitaria dell’Onu, le popolazioni più colpite dall’epidemia di colera sono quelle che vivono nelle province di Al Hudayda, Hajjah, Amanat al Asimah e Amran, ma l’unica provincia yemenita finora immune è la remota isola di Socotra. L’Oms sottolinea che «L’epidemia di colera che patisce lo Yemen è la più grande del mondo e si è estesa velocemente a causa della distruzione quasi totale delle installazioni mediche, della scarsa igiene e acqua potabile».
Di fronte a questo terribile scenario della situazione dei diritti umani nello Yemen, Zeid Ra'ad Al Hussein a chiesto a «tutti i belligeranti a quelli che li sostengono o che hanno un’influenza su di loro, di dar prova di clemenza verso il popolo dello Yemen e a prendere delle misure immediate per assicurare l’iuto umanitario a beneficio della popolazione civile e rendere giustizia alle vittime delle violazioni. Chiedo tutte le parti in conflitto di mettere fine alle ostilità e ad operare fermamente in vista di una soluzione negoziata durevole, affinché il popolo dello Yemen possa infine vivere in pace».
