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Al 31 dicembre 2022 i cittadini italiani abitualmente dimoranti all’estero sono 5 milioni e 940mila

Istat, siamo ancora un popolo di migranti: espatriano 100mila italiani l'anno

Partenze soprattutto da Lombardia, Veneto e Sicilia, il 72,4% ha meno di 40 anni
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Nel 2022 gli espatri, ossia i flussi di cittadini italiani verso l’estero, sono quasi 100mila, mentre i rimpatri, ovvero i movimenti di cittadini italiani dall’estero all’Italia, ammontano a circa 74mila. La differenza tra espatri e rimpatri determina per la popolazione di italiani all’estero un saldo positivo di circa 25mila unità.

La maggior parte degli espatriati (79,6%; 79mila) si dirige in un Paese del continente europeo. In particolare, nel 2022, il 67,6% (67mila in valori assoluti) dei flussi di cittadini italiani all’estero ha come meta di destinazione un Paese appartenente all’Ue, mentre quelli diretti verso paesi europei extra-Ue sono il 12% (12mila). Al continente europeo segue l’America Latina dove, nel complesso, nello stesso anno, gli espatri sono quasi 7mila (7,0% sul totale dei flussi).

I Paesi principali verso i quali emigrano i cittadini italiani sono il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Svizzera e la Spagna che, nel loro insieme, accolgono il 58,5% del totale degli espatri. Tra le mete extra europee seguono gli Stati Uniti (4,6%) e il Brasile (3,7%). Verso i Paesi dell’America Latina si dirigono soprattutto i cittadini italiani nati all’estero, cioè individui precedentemente giunti in Italia che, una volta acquisita la cittadinanza italiana iure sanguinis (in quanto discendenti di generazioni di emigrati italiani) fanno rientro nel Paese di origine.

Dei 100mila italiani espatriati nel 2022, quasi 53mila (52,8%) sono partiti dal Nord Italia (30% dal Nord-ovest e 22,8% dal Nord-est), poco meno di 17mila dal Centro (17%) e 30mila dal Mezzogiorno (19,3% dal Sud e 10,9% dalle Isole). Le regioni da cui prevalentemente ci si sposta sono la Lombardia (19mila espatri, pari al 19,2% del totale), il Veneto (poco meno di 10mila espatri, 9,6%), la Sicilia (8mila, 8,2%) e l’Emilia-Romagna (poco meno di 8mila, 7,6%). Le province che registrano i numeri più elevati di espatri sono quelle di Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia: nel 2022 un quinto delle partenze ha origine nel complesso di queste province.

Gli individui espatriati nel 2022 sono per lo più giovani: il 54% ha, infatti, un’età compresa tra i 20 e i 39 anni e il 18,4% ha meno di 20 anni. Per quest’ultimo gruppo si tratta, prevalentemente, di bambini e giovani che si muovono con i genitori. Gli individui nella fascia d’età 40-64 anni formano il 22,8% dei flussi verso l’estero e, a differenza di quanto si osserva nelle altre classi di età, lo squilibrio a vantaggio degli uomini e più elevato (60,8%, contro il 54,8% del complesso). Tra gli espatriati del 2022, quasi 31mila (30,7%) sono in possesso di almeno una laurea e 32mila in possesso di un diploma (32,5%).

Dei 74mila rimpatri registrati nel 2022 quasi 48mila (63,9%) sono quelli provenienti dall’Europa (52,6% da Paesi Ue e 11,3% da Paesi extra Ue). In particolare, Germania, Regno Unito, Svizzera, Francia sono i Paesi dai quali origina, nel complesso, il 43,0% dei rimpatri. Sono in prevalenza Paesi che in passato, soprattutto a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso, hanno costituito mete principali dei flussi di emigrazione dall’Italia. A questi, seguono l’Argentina (5,5%), il Brasile (5,3%) e gli Stati Uniti (5,1%). Anche in questo caso, si tratta dei tre paesi oltreoceano che, nel periodo della “Grande Emigrazione” della prima metà del Novecento, hanno ospitato ingenti flussi di emigrati italiani.

Il 45,9% dei rimpatri è diretto verso il Nord, il 19,7% al Centro e il 34,4% nel Mezzogiorno. La prima regione per numero di rimpatri è la Lombardia, dove si registra il 17,8% dei rientri, seguita dal Lazio (10,6%), dalla Sicilia (9,5%) e dalla Campania (8,2%). A differenza di quanto si osserva per gli espatri, tra i flussi di cittadini italiani provenienti dall’estero è più contenuta la quota di giovani tra i 20 e i 39 anni (34,6%) a vantaggio sia degli individui nelle classi di età inferiori (25,3% sotto i 20 anni) e superiori (30,6% per la fascia 40-64 e 9,5% per gli over 65)..

Come per gli espatri, nelle fasce di età superiori è maggiore la quota di uomini (61,6% e 62,0%, rispettivamente nelle classi 40-64 e 65+). Risulta differente, rispetto agli espatriati, la composizione per titolo di studio dei rimpatriati. Il 47,7% circa ha un titolo di studio inferiore al diploma mentre i laureati costituiscono solo il 22,8%. Nel 2022 gli spostamenti di residenza degli italiani tra Stati esteri (esclusa l’Italia) sono poco meno di 41mila.

Le differenze tra entrate e uscite tra Paesi esteri di residenza determina un saldo complessivo pari a zero, ma a livello di area di residenza estera, il saldo migratorio fornisce importanti indicazioni su dinamiche finora non esplorate. Ad esempio, i tassi migratori degli italiani tra Paesi esteri sono negativi sia per l’America centro-meridionale (-1,4 per mille) che per l’Africa (-0,3 per mille). Il tasso migratorio più elevato si osserva in America settentrionale (+8,1 per mille) e nei Paesi dell’Unione europea (+6,5 per mille). A livello di singolo Paese estero di residenza, la Spagna fa registrare il tasso migratorio più elevato (+30,8 per mille), seguita dagli Stati Uniti (+10,2) e dall’Austria (+7,5), mentre valori più bassi si osservano in Brasile e in Argentina (rispettivamente -1,5 e -2,3 per mille).

di Istituto nazionale di statistica (Istat)

Redazione Greenreport

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