Skip to main content

A Strasburgo

Fallisce l’assalto delle destre europee ai fondi delle Ong. Decaro: «Salvaguardato il programma Life»

Bocciata per un voto la mozione di censura presentata in commissione Ambiente dell’Europarlamento da un esponente del Partito popolare europeo, che si è spaccato, e dal meloniano Fiocchi
 |  Approfondimenti

È fallito l’assalto delle destre europee ai fondi delle Ong. È stata infatti respinta in commissione Ambiente dell’Europarlamento la mozione di censura congiunta presentata da Ppe ed Ecr al testo di supporto al finanziamento pluriennale del programma Ue Life, lo strumento di finanziamento della Commissione europea per l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico. Il documento non aveva valore legale, ma il peso politico non sarebbe stato di poco conto se fosse passato. Non a caso il gruppo dei Socialisti & Democratici, alla vigilia del voto, aveva denunciato che «gli attacchi dei Conservatori alle ONG sono una minaccia per la democrazia»: «I crescenti sforzi del Ppe, alleato con l'estrema destra, per mettere in discussione la legittimità delle Ong sono segnali di allarme di un arretramento democratico – è la denuncia messa sul piatto da Tiemo Wölken, coordinatore S&D della commissione per l’Ambiente, il clima e la sicurezza alimentare –  In un momento in cui gli attivisti per i diritti umani e l'ambiente sono sotto tiro in tutto il mondo, il Parlamento europeo non deve allinearsi a regimi illiberali che limitano sempre più le attività delle Ong».

La mozione di censura era presentata congiuntamente per il Ppe dall’olandese Sander Smit e per l’Ecr da Pietro Fiocchi, eletto a Strasburgo dalle liste di Fratelli d’Italia. Il documento mirava a dare parere negativo al rinnovo del bilancio del programma Life e se fosse passata sarebbe stata un duro colpo per le attività dei gruppi ambientalisti e climatici. Dopo lunghe discussioni anche all’interno degli stessi popolari, che si sono spaccati su come procedere, la mozione è stata respinta per un voto: 41 contrari e 40 favorevoli. Ed è stata respinta con più ampio margine anche un'altra mozione di censura presentata dai Patrioti: 50 contrari contro 30 favorevoli.

La richiesta di bocciare il testo era collegata al presunto scandalo di finanziamento, proprio con i fondi di Life, fomentato dai gruppi di destra per mettere nel mirino lobby ambientaliste che avrebbero fatto pressione sui legislatori per promuovere il Green deal.
    Gli esponenti dei gruppi Ecr e Ppe hanno chiesto che il rappresentante della Commissione Ue presente in aula leggesse uno statement riguardo la questione dei fondi di Life utilizzati per le Ong ma il funzionario si è limitato, nonostante le ripetute richieste, a spiegare che la dichiarazione verrà elaborata dall'esecutivo comunitario solo nei prossimi giorni. Di fronte al rifiuto, il popolare Smit e il meloniano Fiocchi hanno deciso di non ritirare la mozione di censura, finendo però sotto nella votazione.

Antonio Decaro, eletto nelle liste del Pd e presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo, dice: «In Commissione abbiamo salvaguardato il programma Life e il finanziamento pluriennale del programma Ue destinato alla lotta al cambiamento climatico, al ripristino della biodiversità e alla qualità della vita. Un programma che solo in Italia ha finanziato 1077 progetti con oltre 2.145 milioni in favore di Comuni, Università, Ong, agricoltori e imprese. Molti gruppi politici cercano di boicottare Life per mere questioni ideologiche con l'intento di colpire le Organizzazioni non governative che in questi anni hanno dimostrato di avere a cuore tanto le sorti del pianeta quanto quelle delle vite umane». Aggiunge l’europarlamentare del gruppo S&D: «Per quanto ci riguarda, l'obiettivo è quello di far proseguire le attività di uno dei programmi europei più longevi e di successo che ha tra i suoi obiettivi più importanti finanziare progetti sui territori che ci aiutino a tutelare l'ambiente. Non salveremo questo pianeta con l'ideologia strumentale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.