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Siccità, il 57% della Puglia a rischio desertificazione. I geologi: «Falda e invasi quasi al collasso»

Amedei: «Bisogna aumentare l’efficienza del sistema idrico, consumo sostenibile dell'acqua ma soprattutto costruire nuovi bacini»
 |  Acqua

Le alte temperature di questi mesi e la mancanza di precipitazioni stanno ormai determinando una vera crisi idrica, in Puglia. La falda e gli invasi sono quasi al collasso.

La diga di Occhito, che ha una capacità massima di 333 milioni di metri cubi di acqua, alla data del 25 luglio conta una capacità di 75 milioni di metri cubi. In provincia di Foggia molti pozzi sono ormai sono secchi e in particolare sul Gargano diverse sorgenti storiche che alimentano anche fontane pubbliche sono prive di acqua. Le ripercussioni soprattutto in agricoltura potrebbero essere terribili con produzione di ortaggi e agrumi messe a rischio.

Avere la consapevolezza che siamo in piena crisi idrica non basta. Bisogna aumentare l’efficienza del sistema idrico con contrasto alla dispersione, manutenzione agli invasi già esistenti, consumo sostenibile dell'acqua specialmente dei pozzi attivi ma soprattutto costruire nuovi bacini di accumulo, per raddoppiare la raccolta di acqua e iniziare una politica di riutilizzo delle acque chiarificate.

L'acqua piovana diventa sempre più una risorsa preziosissima in una terra come la Puglia, la regione d'Italia dove piove sempre meno e dove circa il 57% delle superfici è a rischio desertificazione.  

Tocca a tutti noi cambiare la nostra visione 'idrica' con un uso sostenibile ma soprattutto provvedimenti tecnici e politici a tutela dell'acqua. Noi geologi, come professionisti del settore, siamo pronti e disponibili a dare il nostro supporto e contributo tecnico.  

di Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei geologi della Puglia

Redazione Greenreport

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