La siccità ha tagliato 33mila posti di lavoro nell’agricoltura del sud Italia
La grave siccità in corso nel Mezzogiorno, particolarmente intensa soprattutto in Sicilia, ha «bruciato 33mila posti di lavoro nei campi del Sud» secondo la nuova analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’occupazione nel primo trimestre del 2024.
L’analisi evidenzia come i cambiamenti climatici «incidano anche sull’occupazione. Non a caso la quasi totalità dei posti in meno registrati complessivamente nel settore agricolo tra gennaio e marzo riguarda le campagne del Sud Italia (al Nord i lavoratori aumentano, al Centro calano di un migliaio) ancora oggi in piena emergenza idrica».
La situazione nelle campagne del Sud è il simbolo di come la desertificazione sia diventata una minaccia per l’agricoltura nazionale, come già evidenziato da Greenpeace.
«Ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche con reti colabrodo che disperdono anche la poca acqua disponibile», denuncia la Coldiretti.
Stante la forte necessità di intervenire con ammodernamenti infrastrutturali – dagli invasi alle soluzioni basate sulla natura come le “città spugna”, non solo sugli acquedotti –, resta però contraddittoria la resistenza posta da alcune categorie agricole (Coldiretti compresa) all’avanzata del Green deal europeo e in particolari di leggi come quella appena approvata sul ripristino della natura, una leva fondamentale per ridurre i rischi legati all’avanzata della desertificazione.