
Nonostante l’alluvione, Pisa vuole altro cemento per realizzare nuovi parcheggi

In questi giorni in cui Pisa ha temuto per la piena dell'Arno, abbiamo saputo eletto che l'Amministrazione comunale intende realizzare una serie di parcheggi, alcuni proposti nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (P.U.M.S.), altri come progetti di riqualificazione per i quartieri o aree importanti per la città (es. Binario 14 e Giardino Scotto). I parcheggi previsti occuperebbero aree a verde spontaneo attualmente non ancora occupate dal cemento, comprese spesso tra strade e abitazioni già esistenti. La volontà di creare i nuovi parcheggi suscita molti dubbi.
1) Dai parcheggi scambiatori partono diversi collegamenti con autobus per la città; inoltre è possibile usufruire di servizi di sharing (bici + monopattini). Non si migliorano i collegamenti extra centro urbano e si costruiscono parcheggi prossimi al centro o in quartieri che ne sono già dotati: si incoraggia così l'uso dell'auto privata aumentando traffico, tempi di percorrenza inquinamento dell'aria.
2) La nostra città è sottoposta a rischio geologico per più di una causa e le aree a verde spontaneo, capaci di assorbire l'acqua piovana, dovrebbero essere difese, piuttosto che sostituite dall'asfalto dei parcheggi e impermeabilizzate.
3) Il verde di queste poche aree residue a verde spontaneo offre alla popolazione residente benefici ecosistemici e ambientali, forse non immediatamente evidenti, ma importanti per la qualità della vita in città (ombreggiamento, abbassamento della temperatura e limitazione dell'isola di calore urbana, rallentamento della caduta al suolo della pioggia e "effetto spugna", ombra, produzione di ossigeno e altro ancora)
Gli esempi non mancano. Pensiamo al parcheggio previsto in Via Rindi (che sostituirebbe quello previsto all'interno del giardino della scuola elementare Filzi) o quello proposto nel Fosso del Giardino Scotto, da settimane completamente allagato, o quelli ancora nell'area verde in Via Don Bosco, che ad ogni pioggia si allaga, quello in Via di Goletta, proposto con un progetto legato al Binario 14, in un quartiere idrogeologicamente fragile. Le proposte di impermeabilizzazione di aree attualmente drenanti non tengono conto né dei che nei prossimi anni gli eventi meteorologici estremi aumenteranno rendendo la nostra città un target fragile, né della necessità limitare il traffico per migliorare la qualità di vita e difendere la salute dei residenti. Pisa in che direzione vuole andare?
di Legambiente Pisa
