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Venti professionisti dell’Ordine provinciale alla scoperta del polo gestito da Enel green power

Geotermia, gli ingegneri fiorentini in visita a Larderello: «Sostitutiva di emissioni naturali»

Corsi: «È un’energia rinnovabile che proviene dal calore della terra, una risorsa sia dal punto di vista elettrico sia termico»
 |  Toscana

In attesa del grande balzo in avanti che si prospetta col possibile rinnovo ventennale delle concessioni minerarie che ne sottendono la coltivazione – ad oggi ancora in fase di trattativa tra la Regione Toscana e l’attuale gestore delle centrali, Enel green power – il polo geotermico che ha dato i natali alle tecnologie geotermiche per la prima volta al mondo, quello di Larderello, è stato oggetto di una visita istituzionale da parte di 20 ingegneri dell'Ordine della provincia di Firenze.

Oggetto della visita è stata la centrale di Valle Secolo, la più grande d’Europa con i suoi 120 MW di potenza installata, recentemente sottoposta a restyling con interventi di innovazione tecnologica – con l’introduzione di torri refrigeranti ibridizzate, per ridurre i pennacchi di vapore acqueo –, per poi passare – con la guida di Giorgio Simoni per Egp – al Museo della geotermia che racconta la storia dell'evoluzione del comparto.

«Ringraziamo Enel green power per l'opportunità che ci ha dato di visitare uno degli impianti geotermici più avanzati d'Italia e di approfondire un tema cui l'Ordine guarda con molto interesse – commenta Stefano Corsi, coordinatore della commissione Ambiente e Energia dell'Ordine degli ingegneri – La geotermia, energia rinnovabile e sostitutiva di emissioni naturali che proviene dal calore della terra e che costituisce una risorsa sia dal punto di vista elettrico sia termico».

È infatti utile ricordare che le emissioni di origine geotermica sono caratterizzate da alte percentuali di vapor acqueo e percentuali nettamente inferiori di altre sostanze, tra le quali mercurio, ammoniaca, acido borico e idrogeno solforato (H2S), abbattute dai filtri Amis, e CO2 prodotta naturalmente nel sottosuolo. Non a caso l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana certifica, tra le altre istituzioni coinvolte, il «basso impatto ambientale» delle centrali.

Guardando invece al fronte della produzione, in Toscana Egp gestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente sul territorio regionale, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% delle rinnovabili prodotte in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare quasi 10 mila utenti residenziali in 9 Comuni geotermici nonché aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con 60 mila visite all’anno.

Redazione Greenreport

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