Skip to main content

Quale destino attende il rigassificatore ex Golar Tundra ancora nel porto di Piombino?

Il Commissario di Governo coincideva col presidente della Regione Liguria, arrestato a maggio
 |  Toscana

La nave rigassificatrice “Golar Tundra” – tecnicamente un Fsru, Floating Storage Regasification Unit – ha recentemente cambiato nome e nazionalità, diventando Italis Lng, iscritta nelle matricole delle navi maggiori e galleggianti del Compartimento marittimo di Livorno e, quindi, autorizzata a battere bandiera italiana (precedentemente batteva bandiera delle isole Marshall).

Dovrebbe lasciare il porto di Piombino per spostarsi a Vado Ligure, dove continuerebbe a svolgere la funzione propria di rigassificatore. Ho usato deliberatamente due verbi coniugati al condizionale in ragione del fatto che nulla, al momento, lascia presagire che i lavori preparatori, affidati ad un Commissario di Governo che coincideva col presidente della Regione Liguria, possano continuare ancora sotto il controllo di quella figura istituzionale che, per i noti fatti di Genova, all’attualità, non può esercitare le funzioni proprie di Commissario; l’altra questione che merita di essere coniugata al condizionale è da ricercare nel rinnovato e più incisivo ruolo di contrasto assunto dagli enti territoriali e dei comitati ambientalisti del savonese, che rigettano in toto (non Toti) il trasferimento del rigassificatore nella loro area d’interesse.

Senza entrare nel merito della dibattuta querelle che anima da tempo i dibattiti dei cittadini residenti in quelle aree, bisogna tuttavia fare alcune precisazioni sui costi sostenuti (già da tempo) per preparare il percorso e le condizioni amministrative che consentano di effettuare il cambio di area operativa alla neobattezzata Italis Lng; costi sostenuti da Snam e quindi largamente sostenuti con le tasse dei contribuenti.

Una decisione questa volta s’impone, rapida e decisiva sul destino stesso della più volte citata Fsru che già tanto è costata a noi italiani, fin dall’acquisto effettuato insieme all’unità gemella “Golar Artic” che doveva essere collocata a Portovesme e di cui non trapela nulla da parecchio tempo.

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).