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Nel mondo 281 milioni i migranti, ai quali si aggiungono 117 milioni di persone sfollate a causa di conflitti, violenze, disastri

World Migration Report: la migrazione è un motore dello sviluppo umano

Le rimesse dei migranti nei Paesi poveri superano gli investimenti diretti esteri
 |  Prevenzione rischi naturali

L’International Organization for Migration (Iom) ha pubblicato il World Migration Report 2024, che rivela significativi cambiamenti nei modelli di migrazione globale, inclusa una cifra record di sfollati e un massiccio aumento delle rimesse internazionali. La direttrice generale dell’IOM, Amy Pope, ha presentato il rapporto il 7 maggio in Bangladesh, un Paese in prima linea nelle sfide per emigrazione, immigrazione e spostament forzati interni di popolazione, e il ministro degli esteri del Bangladesh, Hasan Mahmud, ha detto che «In qualità di Paese campione del Global Compact for Migration, il Bangladesh non solo continuerà ad agire sulla base degli impegni presi per il proprio contesto nazionale, ma si occuperà anche delle questioni e delle sfide emergenti in materia di migrazione e sviluppo, per prendere decisioni informate a livello internazionale».

Per la Pope, «Il World Migration Report 2024 aiuta a demistificare la complessità della mobilità umana attraverso dati e analisi. In un mondo alle prese con l’incertezza, comprendere le dinamiche migratorie è essenziale per prendere decisioni informate e risposte politiche efficaci. Il World Migration Report fa progredire questa comprensione, facendo luce su tendenze a lungo termine e sfide emergenti». 

Con i suoi strumenti digitali innovativi e la sua analisi accurata, il rapporto IOM sfata miti, smonta molta della propaganda politica della destra e anche pregiudizi diffusi e e fornisce approfondimenti critici e ispira azioni significative nell’affrontare le sfide e le opportunità della mobilità umana.

L’IOM fa notare che «La migrazione internazionale continua a essere un motore dello sviluppo umano e della crescita economica, evidenziata da un aumento di oltre il 650% delle rimesse internazionali dal 2000 al 2022, passate da 128 miliardi di dollari a 831 miliardi di dollari. La crescita è continuata nonostante le previsioni di molti analisti che le rimesse sarebbero diminuite sostanzialmente a causa del Covid-19. Di quei 831 miliardi in rimesse, 647 miliardi sono stati inviati dai migranti verso i Paesi a basso e medio reddito. Queste rimesse possono costituire una parte significativa dei PIL di quei Paesi e, a livello globale, queste rimesse ora superano gli investimenti diretti esteri in quei Paesi». Il rapporto si nasconde però che ci sono grossi problemi: oltre al numero stimato di 281 milioni di migranti internazionali in tutto il mondo, viene anche sottolineato come, a fine 2022, fossero 117 milioni le persone in movimento a causa di conflitti, violenze, disastri e altri motivi, «E’ il numero più alto mai registrato nei tempo moderni, che dimostra quanto sia urgente affrontare le crisi alla base di questo fenomeno», dice l’IOM.

E il World Migration Report 2024 torna sul tema della (dis)informanzione: «La migrazione, una parte intrinseca della storia umana, è spesso oscurata da narrazioni sensazionalistiche. Tuttavia, la realtà è molto più sfumata di ciò che attira l’attenzione dei media. La maggior parte della migrazione è regolare, sicura e avviene a livello regionale, direttamente collegata a opportunità e mezzi di sussistenza. Tuttavia, la disinformazione e la politicizzazione hanno offuscato il dibattito pubblico, rendendo necessaria una rappresentazione chiara e accurata delle dinamiche migratorie». 

Loren Landau, codirettore del Mobility Governance Lab (MGL) dell’università di Oxford e professore all’African Centre for Migration & Society cdell’università sudafricana di Witwatersrand, ha commentato: «E’ l’insicurezza – economica ed esistenziale – che i cittadini affrontano ad alimentare il senso di crisi».

Per ora, non sembra esserci nulla che rallenti il trend migratorio, e l’IOM ha chiesto «Azioni significative per affrontare le sfide e le opportunità della mobilità umana». La Pope conclude: «Speriamo che il rapporto ispiri sforzi collaborativi per sfruttare il potenziale della migrazione come motore per lo sviluppo umano e la prosperità globale».

Redazione Greenreport

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