Il Festivalmeteorologia parla alla gente: «Capire le previsioni per adattarsi al cambiamento climatico»
Piove o no? Il meteo è al centro delle nostre conversazioni. Per questo il Festivalmeteorologia, a Rovereto fino al 17 novembre fa un invito: "Tieni il tempo!". Al Festival, la meteorologia incontra la società, perché mai come oggi chiedersi che tempo fa e trovare risposte scientificamente corrette è essere cittadini responsabili. Per questo, a Rovereto si può capire perché la Protezione civile non dirama mai un’allerta meteo inutile, oppure scoprire che il cloud seeding fatto in Marocco non può aver innescato gli eventi estremi in Spagna, come invece è circolato sul web. Scienziati, divulgatori, esperti delle istituzioni saranno impegnati per quattro giorni a dialogare con il pubblico, per far conoscere gli strumenti e le modalità che permettono di avere previsioni del tempo sempre più accurate e per rendere evidenti le connessioni che esistono tra lo studio dei fenomeni meteo e la lotta al cambiamento climatico.
«Il clima sta cambiando e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti - ha detto Dino Zardi, responsabile scientifico del Festival, docente UniTrento e vicepresidente di Aisam, associazione italiana di scienze dell’atmosfera e meteorologia - La meteorologia ci offre una chiave di lettura per comprendere i fenomeni atmosferici in atto. Conoscere è infatti il presupposto per decidere con consapevolezza, per intraprendere nella vita quotidiana le strade più efficaci per adattarsi a questa nuova situazione. L’edizione di quest’anno, la decima in questo lungo cammino di crescita del Festival, è dedicata alla comunicazione con il grande pubblico, al tentativo di spiegare, coinvolgere e accrescere nella cittadinanza le competenze di base per interpretare i messaggi che si ricevono, come le allerte meteo».
A questo proposito, moltissimi eventi sono dedicati alle scuole, ai docenti e alle famiglie. Gli studenti sono grandi protagonisti, con il lancio di una radiosonda per rilevazioni nell’atmosfera grazie al progetto dei Licei Lunigianesi, e con la presentazione del progetto Cli-DaRe@School, promosso dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia, con cui grazie a 350 studenti di 10 scuole superiori italiane sono state salvate con la digitalizzazione oltre 4.000 pagine di antichi dati meteorologici.
Il Festivalmeteorologia è poi una grande vetrina sugli studi più avanzati nel campo della meteorologia e delle scienze dell’atmosfera. Nella giornata di apertura, il chimico dell’atmosfera Federico Bianchi ha raccontato i suoi studi pionieristici, spiegando perché è importante sapere quali sono le condizioni sul terreno che influenzano la formazione delle nuvole e la loro origine. Gli incontri con meteorologi e responsabili della Protezione civile hanno poi descritto gli strumenti che consentono di elaborare previsioni meteo sempre più affidabili.
Gli eventi in calendario sono tantissimi e tutti, pur basandosi sulle conoscenze scientifiche degli esperti, hanno carattere divulgativo. Insieme alle conferenze e le tavole rotonde ci sono poi concerti, film, mostre, giochi e spettacoli per tutti a partecipazione gratuita nella sezione ‘Oltre Festival’.
Tra le mostre, due quelle da non perdere: esposta alla Biblioteca Civica di Rovereto ‘Il pensiero del cielo” è una personale di Gloria Rech in cui l’artista esplora il legame tra acqua e vita, svelando le sue trasformazioni da liquido a solido e invitando a riflettere sulla bellezza e il potere dell’acqua. La mostra “Aquiloni storici: gli inizi dell'esplorazione dell'atmosfera” a cura di Andrea Casalboni e Fausto Focaccia sarà aperta al Museo di Scienze e Archeologia dal 14 al 16 novembre. Il Festivalmeteorologia parla del futuro, ma non ignora il passato e così è anche un’occasione per ammirare strumenti meteo, riviste, libri e documenti d'epoca, oltre a vari cervi volanti per impiego scientifico, fedeli riproduzioni degli originali. Un evento sarà dedicato alle donne nella meteorologia, scienziate che hanno fatto la storia della disciplina e alle quali viene oggi restituito il giusto merito.
L’obiettivo del festival è quello di avvicinare più persone possibile alla meteorologia, con un’area expo dove interagire con gli stand di enti di ricerca, associazioni, istituzioni, aziende ed enti formativi, per toccare con mano le varie anime che compongono il mondo di questa scienza. Il Festival vuole arrivare a tutti, perché, come ha detto Stefano Fait, dirigente della protezione civile della Provincia autonoma di Trento, «noi tecnici talvolta siamo vittime di noi stessi: questi momenti sono importanti per calibrare e capire se i messaggi che mandiamo sono utili e se la gente li comprende, soprattutto per il sistema di allerta meteo».