Il Mediterraneo ribolle anche d’autunno, favorendo la nascita delle alluvioni
Dopo un’estate con temperature da record (anche) sotto al pelo dell’acqua, il surriscaldamento del Mediterraneo si mantiene elevato anche in pieno autunno, come documentano i dati messi in fila dal Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile (Lamma), consorzio pubblico nato dall’impegno congiunto di Regione Toscana e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
«La temperatura superficiale del mare continua a essere superiore alla media anche in questi ultimi giorni di ottobre – informa il Lamma – Il Mar Ligure ha valori tra 20 e 21°C, il Tirreno tra 21 e 24°C, l'Adriatico tra 20 e 22°C. Sono valori superiori alla media 1982-2011 di 1-2°C, fino a 3°C l'Adriatico. L'elevata temperatura superficiale del mare è uno dei fattori che favorisce lo sviluppo di sistemi temporaleschi intensi e abbondanti precipitazioni».
Il mare caldo fornisce infatti grandi quantità di vapore per la formazione delle nuvole. Contando che per ogni incremento di 1°C nella temperatura, l'atmosfera può contenere circa il 7% in più di vapore acqueo, significa che la probabilità di eventi meteo estremi come le alluvioni aumenta. Anche per questo dal 2018 l’Italia ha registrato una crescita delle alluvioni pari al 400%, un trend collegato chiaramente con quelle delle temperature al rialzo. Per ridurre il rischio d'alluvioni, dunque, è indispensabile - oltre a fermare il consumo di suolo e a investire nell'adattamento dei teritori - procedere il più rapidamente possibile con la transizione verso efficienza energetica e fonti rinnovabili.