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L’Università di Liverpool ha scoperto una valanga delle dimensioni di un grattacielo

Le valanghe sottomarine possono mettere a rischio le connessioni internet in tutto il mondo

Si stima nel mondo ci siano oltre 550 cavi attivi sui fondali marini lunghi 1,4 mln di km, sufficienti ad avvolgere 35 volte la circonferenza della Terra
 |  Prevenzione rischi naturali
Mappa panoramica del margine Aricano nordoccidentale che mostra il percorso dell'evento valanghivo sottomarino

Una nuova ricerca dell'Università di Liverpool, pubblicata su Science Advances, ha rivelato che le valanghe sottomarine, fenomeni geologici finora poco compresi, possono avere dimensioni e impatti devastanti sui fondali oceanici, mettendo a rischio infrastrutture critiche come i cavi internet sottomarini. Lo studio ha ricostruito un'enorme valanga sottomarina avvenuta 60.000 anni fa nel Canyon di Agadir, al largo della costa nord-occidentale dell'Africa, che ha viaggiato per oltre 2.000 km attraverso l'Oceano Atlantico, aumentando di oltre 100 volte le sue dimensioni iniziali.

Il team di ricerca ha analizzato più di 300 campioni di carote sedimentarie e dati sismici per mappare l'evento, scoprendo che la valanga era partita da una frana sottomarina di 1,5 km³, che ha raccolto detriti come massi, ghiaia, sabbia e fango mentre attraversava uno dei canyon sottomarini più grandi al mondo. «È sorprendente come l'evento sia cresciuto da un inizio relativamente piccolo fino a diventare una valanga sottomarina gigantesca, raggiungendo altezze di 200 metri», spiega Chris Stevenson, uno dei co-autori dello studio.

Questa scoperta è significativa perché mostra come anche frane sottomarine inizialmente modeste possano trasformarsi in eventi di proporzioni colossali, con conseguenze gravi per le infrastrutture presenti sui fondali oceanici. Attualmente, oltre 550 cavi internet attraversano i fondali marini del mondo, per un totale di 1,4 milioni di chilometri: un'infrastruttura vitale per la comunicazione globale e il funzionamento della società moderna. Incidenti come quelli provocati dalle valanghe sottomarine possono interrompere queste connessioni, con danni estesi e costi di riparazione che possono ammontare a milioni di dollari.

La ricerca sottolinea come queste valanghe siano il principale meccanismo naturale per lo spostamento di materiali, nutrienti e inquinanti attraverso il fondo del mare e rappresentino un notevole pericolo geologico per le infrastrutture del fondo marino. Gli scienziati stanno ora considerando come valutare meglio questi rischi e capire come prevenire danni futuri. «Queste scoperte sfidano radicalmente il nostro modo di considerare questi eventi», aggiunge Sebastian Krastel, un altro membro del team di ricerca.

Le valanghe sottomarine possono essere innescate da una varietà di eventi naturali, tra cui terremoti, maree, tifoni, inondazioni fluviali e persino eruzioni vulcaniche. Con l'intensificarsi del cambiamento climatico, alcuni di questi fattori scatenanti potrebbero diventare più frequenti e intensi, aumentando il rischio di eventi distruttivi. Ad esempio, il terremoto di Pingtung del 2006 in Taiwan ha innescato una serie di valanghe sottomarine che hanno tranciato numerosi cavi di comunicazione sottomarini, provocando una perdita del 90% del traffico internet tra Cina e Stati Uniti.

I ricercatori dell'Università di Liverpool sperano che questa nuova comprensione delle valanghe sottomarine possa portare a migliori strategie di gestione del rischio per le infrastrutture sottomarine e proteggere la connettività globale in un mondo sempre più interconnesso e dipendente dal flusso continuo di dati.

Redazione Greenreport

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