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Sarà online dal prossimo 7 giugno

Terna presenta TE.R.R.A., il portale digitale per governare la transizione energetica

Di Foggia: «Fornisce informazioni trasparenti e accessibili sullo impianti di rete e di accumulo, sulle richieste di connessione e sui vincoli ambientali e paesaggistici»
 |  Nuove energie

La società che gestisce la rete elettrica nazionale (Terna) ha presentato oggi il nuovo portale web TE.R.R.A., che dal prossimo 7 giugno metterà a disposizione di amministratori nazionali e locali, legislatori e soggetti proponenti per la consultazione di informazioni strategiche e rilevanti su Territorio, Reti, Rinnovabili e Accumuli.

Una volta online, nella piattaforma sarà già presente un enorme patrimonio informativo sullo stato delle richieste di connessione (circa 6.600 tra impianti rinnovabili, sistemi di accumulo e utenti di consumo con soluzione di connessione accettata dai proponenti), e sulla localizzazione geografica di circa 40.000 impianti in esercizio.

Ad avere accesso - riservato e profilato - ai contenuti e alle informazioni saranno i principali attori del sistema elettrico: i ministeri dell’Ambiente e della Cultura, Arera, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, e anche gli sviluppatori di impianti di produzione, accumulo e consumo.

«Il portale TE.R.R.A. crea una base sostanziale per la programmazione territoriale efficiente e sostenibile, fornendo informazioni trasparenti e accessibili sullo stato attuale e futuro degli impianti di rete e di accumulo, sulle richieste di connessione e sui vincoli ambientali, paesaggistici e culturali che ricadono sul territorio nazionale», spiega Giuseppina Di Foggia, ad e dg di Terna.

In altre parole il portale digitale, previsto dalla legge 11/2024 (già “Decreto energia”), si propone di favorire una programmazione territoriale efficiente e sostenibile per l’ambiente.

«Il percorso di transizione energetica richiede un impegno comune a livello nazionale per raggiungere gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione tracciati in Italia dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che prevedono oltre 70 GW di nuove rinnovabili», ricordano nel merito da Terna.

L’attuale proposta di Pniec elaborata dal Governo Meloni è stata però duramente bocciata per la sue scarse ambizioni dalla Commissione europea (oltre che dell’Ocse e dalle associazioni ambientaliste), e dovrà essere aggiornata entro fine giugno.

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 servirebbero infatti +12 GW di impianti rinnovabili l’anno, mentre anche il primo quadrimestre 2024 si è fermato ad appena +2,3.

Basti osservare che nel corso del 2023  le fonti pulite hanno coperto solo il 36,8% della domanda elettrica. Il Pniec propone di alzare l’asticella al 65% nel 2030, mentre l’associazione confindustriale di riferimento per il settore elettrico – Elettricità futura – punta a coprire l’84% della produzione di elettricità con le rinnovabili, installando almeno 85 GW di nuova potenza rinnovabile (oltre a 80 GWh di accumuli di grande taglia entro il 2030): «Raggiungere questo obiettivo permetterebbe di risparmiare in bolletta 25 miliardi in più rispetto all’obiettivo indicato nell’attuale bozza del Pniec», spiegano dall’associazione.

Redazione Greenreport

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