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La protesta pacifica contro la nave “Prosperity”, alla vigilia dell’aggressione all’Ucraina nel 2022

Ambientalisti contro la Russia: Greenpeace attacca le petroliere fantasma nel Mar Baltico

«La Russia utilizza le petroliere per aggirare le sanzioni Ue e finanziare la guerra con i proventi del petrolio»
 |  Nuove energie

La lista delle 192 petroliere russe pericolose pubblicata da Greenpeace sta avendo i suoi risultati. Dalla sua pubblicazione nell'ottobre dello scorso anno, 78 delle petroliere elencate sono entrate anche nelle liste di sanzioni dell’Unione europea, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Una volta che le navi sono inserite in queste liste, per il governo russo diventa più difficile esportare il greggio in violazione delle sanzioni.

Per rincarare la dose, ieri 15 attivisti e attiviste di Greenpeace hanno protestato pacificamente nel Mar Baltico, nelle acque tra la Germania e la Danimarca, contro le petroliere fatiscenti della cosiddetta flotta fantasma russa, che costituiscono una grave minaccia per l’ambiente: l'azione si svolge alla vigilia del terzo anniversario della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, che viola il diritto internazionale.

«La Russia utilizza le petroliere per aggirare le sanzioni Ue e finanziare la guerra con i proventi del petrolio», dichiarano gli ambientalisti. Dai gommoni, attiviste e attivisti tedeschi, polacchi, svedesi, danesi e ucraini hanno scritto “Risk!” (Rischio!) a grandi lettere gialle sulla fiancata della petroliera “Prosperity”. La nave trasporta circa 40 mila tonnellate di petrolio caricate nel porto russo di Primorsk, sul Mar Baltico, ed è ora diretta ad Aliaga, in Turchia. La “Prosperity” ha 19 anni e non dovrebbe più essere utilizzata per il trasporto di petrolio. Molte navi della flotta fantasma russa non sono adeguatamente assicurate, con la conseguenza che, in caso di sversamento di petrolio, saranno i contribuenti a dover pagare i danni. Basti osservare l'ultimo di questi rischi, in corso nel Golfo di Finlandia, segnalato su queste colonne dall'ammiraglio ispettore della Guardia costiera italiana Aurelio Caligiore.

«Le nostre coste sono a rischio, solo nell’ultima settimana una decina di queste petroliere russe fatiscenti sono passate da qui, minacciando l'ecosistema del Mar Baltico con potenziali fuoriuscite di petrolio – spiega Nina Noelle, responsabile dei progetti internazionali di Greenpeace Germania – Chiediamo che l'Ue aggiunga rapidamente l'intera flotta ombra di petroliere di Putin alla lista delle sanzioni».

Mentre il traffico marittimo complessivo nel mar Baltico è diminuito dall'inizio della guerra, le esportazioni di greggio russo sono invece aumentate in modo significativo: dal gennaio 2021 a oggi, i viaggi delle petroliere per il trasporto di greggio sono cresciute del 70%. Anche l'età media delle navi utilizzate dalla Russia è aumentata: se nel 2021 era ancora di 9 anni, a metà del 2024 è salita a quasi 17 anni, come denunciato da Greenpeace lo scorso settembre. 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.