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Rinnovabili in agricoltura arrivate all’11% del totale, ma nel 2030 la quota rischia di calare al 10%
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Come gettare alle ortiche un patrimonio che aspetta solo di essere sfruttato. Il ruolo che l’agroenergia può giocare nell’ambito della transizione verde è a dir poco notevole. Secondo il primo rapporto dell’Osservatorio sulle agroenergie di Confagricoltura, il contributo del settore alla produzione di energia rinnovabile elettrica del Paese si attesta all’11% del totale e al 18% se si considera l’intera estensione dei terreni agricoli. Lo stesso rapporto, però, presentato a Roma alla presenza del ministro il ministro dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, evidenzia che l’energia rinnovabile prodotta in ambito agricolo al 2030 sarà al 10% del totale e al 22% se si considerano tutti i terreni. Insomma, è destinata a diminuire in percentuale se riferita solo all’agricoltura e aumenterebbe di pochi punti percentuali se si considera l’intera estensione di tutti i terreni agricoli.
Il ministro, commentando il report, si concentra sull’ultimo dato registrato dall’Osservatorio di Confagricoltura, relativo al 2023, dicendo che «l’agricoltura si dimostra capace di produrre energia» e che questi dati «servono a sottolineare come per noi, per il governo Meloni, sia irrinunciabile, sia un asset strategico». Peccato che proprio il decreto agricoltura governo Meloni vada in un’altra direzione e che gli stessi dati di prospettiva al 2030 dicano tutt’altro.
Il rapporto si concentra su 3 cluster - fotovoltaico, bioenergie e idroelettrico - per 57 GW di capacità installata. Il settore agricolo, si legge nel documento, presenta una capacità installata di circa 5 GW, una produzione pari a circa 13TWh e appunto circa l’11% della produzione totale, derivante da 48 mila impianti. In particolare, il fotovoltaico risulta pari a circa 3GW, pari a circa 3TWh di produzione e vede una distribuzione geografica prevalentemente tra nord Italia, Puglia, Lazio e isole. Il report segnala anche che le imprese agricole che investono in agroenergie hanno migliorato le performance nella produzione primaria. Ma le prospettive per il 2030, a norme vigenti, non sono entusiasmanti. I freni posti dal decreto agricoltura vengono giudicati da associazioni ambientaliste e sigle del settore energetico totalmente ingiustificati. Tra l’altro, come ha evidenziato un recente studio di Althesys e European Climate Foundation, l’impronta di fotovoltaico ed eolico a terra utilizza solo lo 0,1% della superficie agricola nazionale.
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