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Incentivi alle rinnovabili, domani entra in vigore il decreto Fer X transitorio
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Il ministero dell’Ambiente ha pubblicato ufficialmente il testo del decreto Fer X transitorio (in allegato in coda all’articolo, ndr), che disciplina nuovi incentivi alle fonti rinnovabili da qui a fine anno, a supporto di tecnologie come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione.
L’attuale decreto stabilisce le regole per l’assegnazione tramite gare dei contratti per differenza bidirezionali (Cfd) dedicati ai nuovi impianti, in attesa del decreto Fer X vero e proprio che estenderà il regime di supporto fino al 2028.
«La misura – commentano dall’Asnali – mira a sostenere un totale di 17,65 GW di nuova capacità rinnovabile, con una doppia via di assegnazione: 14,65 GW saranno assegnati attraverso aste per tecnologia per impianti con potenza superiore a 1 MW (eolico onshore 4 GW, fotovoltaico 10 GW, idroelettrico 0,63 GW, gas da depurazione 0,02 GW). I restanti 3 GW saranno assegnati a registro e riservati a impianti con capacità pari o inferiore a 1 MW».
La tariffa incentivante sarà versata su un periodo di 20 anni, per una dotazione complessiva stimata in 9,7 miliardi di euro, anche se il sostegno netto effettivo potrà essere notevolmente inferiore in caso di prezzi di mercato superiori al previsto. Tanti, pochi? Basti osservare che a fronte di 9,7 mld di euro spalmati su 20 anni, solo nel corso del 2024 l’Italia ha sborsato 21,2 mld di euro per l’import di petrolio e altri 20,6 per quello di metano fossile.
«Proseguiamo con l’obiettivo di sostenere la produzione italiana di energia elettrica di impianti a fonti rinnovabili per favorire l’innovazione e la sicurezza energetica del Paese – ha dichiarato il ministro Pichetto – È un provvedimento molto atteso da imprese e famiglie a conferma che la transizione verde e l’adozione di tecnologie pulite sta accelerando e coinvolge un numero crescente di operatori».
In realtà, l’installazione di nuovi impianti rinnovabili continua ad andare a rilento in Italia. Dopo un 2024 che si è chiuso con +7,48 GW a fronte dei circa +12 GW/anno necessari a traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, a gennaio i nuovi impianti entrati in esercizio si sono fermati a 421 MW, con un calo del 39% rispetto allo stesso periodo del 2024.
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