
Elettricità futura, Armani eletto nuovo presidente. Prima dichiarazione nel segno delle rinnovabili

Cinquanta giorni dopo le dimissioni di Agostino Re Rebaudengo, l’assemblea di Elettricità futura ha eletto Gianni Vittorio Armani nuovo presidente dell’associazione con fine mandato prevista per il 2029. Laureato in ingegneria elettronica, Armani è attualmente direttore Enel grids and innovability. In precedenza, ha ricoperto ruoli apicali nell’industria energetica, come amministratore delegato e direttore generale di Iren, direttore strategia, regolatorio e business development di A2A e amministratore delegato di Terna Rete Italia, oltre a aver guidato, da presidente e amministratore delegato, l’ingresso di Anas nel Gruppo Ferrovie dello Stato.
La nomina arriva a valle di un travagliato cambio al vertice, che aveva acceso discussioni anche al di fuori dei confini associativi di Elettricità futura, che in Confindustria rappresenta il 70% della filiera elettrica nazionale. Re Rebaudengo negli ultimi mesi si era infatti esposto molto sulla necessità di accelerare sul fronte delle rinnovabili e aveva duramente e a più riprese criticato i provvedimenti governativi riguardanti il settore, a cominciare dal Testo unico Fer per finire con i decreti Agricoltura e Aree idonee che, a detta dell’allora presidente di Elettricità futura, complicano e frenano lo sviluppo di eolico e solare, anziché dare un contributo per semplificare e accelerare. Anche diverse associazioni ambientaliste, in queste settimane, avevano lanciato l’allarme sul fatto che dopo la scelta di Orsini al vertice di Confindustria, anche alla presidenza di Elettricità futura arrivasse qualcuno contrario al Green deal.
Ma a giudicare dalle prime parole Armani, non sembra così. Anzi, il neopresidente ha proprio fatto riferimento alle sfide della decarbonizzazione e della transizione energetica, nella sua dichiarazione di “presentazione”, ha citato le rinnovabili e insistito sulla necessità di snellire le procedure per la realizzazione di nuovi impianti: «Sono onorato dell’ampia fiducia ricevuta dagli associati in questo periodo così cruciale per tutto il settore», ha dichiarato, aggiungendo poi: «Ricevo un mandato che impegna l’Associazione a proseguire sulla strada della decarbonizzazione e della transizione energetica, per una maggiore competitività e sicurezza di approvvigionamento del nostro Paese. Un nostro obiettivo primario sarà, anche, contribuire allo snellimento dei processi autorizzativi e alla realizzazione di un quadro di regole chiare e prevedibili per incentivare gli investimenti, sempre più necessari, sugli impianti di produzione di energia rinnovabile e sulle reti elettriche. Interventi indispensabili per ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini». Parole che, almeno per momento, fanno ben sperare circa il perdurare dell’impegno dell’associazione sul fronte dello sviluppo in Italia delle fonti di energia pulita.
L’assemblea di Elettricità Futura, viene inoltre fatto sapere, oltre a quella del presidente ha anche approvato la nomina degli otto vicepresidenti: Luca Alippi (EP Produzione), Giuseppe Argirò (Cva), Monica Iacono (Engie), Renato Mazzoncini (A2A), Paolo Luigi Merli (Erg), Pietro Pacchione (Tages Capital), Marco Peruzzi (Edison), Hannelore Rocchio (Eni). Sono stati inoltre nominati tre vicepresidenti aggiunti: Guido Bortoni (Cesi), Luca Dal Fabbro (Iren) e Simone Togni (Ivpc).
