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Il nucleare con l’acqua alla gola

Greenpeace France: il rischio nucleare aggravato dalla crisi climatica
 |  Nuove energie

EDF vuole costruire due nuovi reattori nucleari (EPR2) a Gravelines (Hauts-de-France), sul delta del fiume Aa, in una zona già esposta al rischio di inondazioni e sommersioni da parte di maree, che sta subendo le conseguenze del cambiamento climatico in Francia, con inondazioni e piogge record nelle ultime settimane in diversi dipartimenti. Oggi una quarantina di attivisti di Greenpeace France hanno denunciato questo progetto incoerente e avvertito che «La frequenza e l’intensificazione di questi eventi climatici estremi aumenteranno».

Gli attivisti sono penetrati nel perimetro della centrale nucleare di Gravelines per denunciare il progetto di costruire due nuovi reattori nucleari in un sito dove ci sono già 6  vecchi reattori. Le imbarcazioni di Greenpeace sono entrate dal canale di scarico della centrale e hanno sbarcato gli attivisti che hanno potuto innalzare lo striscione "Montée des eaux, nucléaire à l’eau " su una piattaforma davanti alle barriere che dovrebbero proteggere i reattori nucleari dalle tempeste e dall'innalzamento livelli dell'acqua.  Sono stati fatti volare anche aquiloni a forma di medusa per simboleggiare l'arrivo del mare sulla centrale nucleare ca e illustrare la sua vulnerabilità all'innalzamento del livello degli oceani. Sul lato terra, gli attivisti hanno sparso vernice blu davanti ai cancelli “serrati” della centrale elettrica di Gravelines, che dovrebbero proteggere il sito in caso di inondazioni, per denunciare il rischio di isolamento della centrale su un’isola nel caso di un evento di esondazione fluviale e marina. Una situazione che mette a rischio la sicurezza nucleare. Nel rapporto “La centrale nucléaire de Gravelines – Un chateau de sable en bord de mer” pubblicato il 3 ottobre, Greenpeace France denuncia che «Questo progetto irresponsabile che non tiene conto della gravità della crisi climatica»  e che «Nonostante le misure di protezione adottate ai margini della centrale esistente, EDF non tiene realmente conto della questione climatica per valutare il suo progetto di costruzione di due nuovi reattori. L'operatore ha annunciato di volerli costruire su una piattaforma alta undici metri, senza fornire alcuna informazione sulle ipotesi che permettono di calcolare tale altezza. L’EDF resta nell’opacità perché non è in grado di garantire pienamente la sicurezza nucleare a lungo termine di questi nuovi reattori, mentre le previsioni climatiche sono sempre più allarmanti».

Nel suo rapporto Greenpeace dimostra che «EDF non si basa sulle conoscenze scientifiche più recenti, in particolare riguardo all'innalzamento del livello del mare. Oggi c'è un consenso scientifico sul fatto che l'acqua aumenterà inesorabilmente, la domanda è quando e in quale proporzione. Durante le maree più alte, la centrale elettrica di Gravelines potrebbe diventare un'isola in balia delle onde. Una scommessa che mette a rischio la popolazione e l’ambiente».

Chi vive nell’area di Gravelines è già colpito i da inondazioni sempre più gravi, con “inondazioni eccezionali” che quest’anno hanno superato tutti i livelli precedenti e per Greenpeace France «Costruire due reattori a Gravelines significa rendere il territorio più vulnerabile, aggiungendo un nuovo rischio nucleare, mentre la popolazione dovrà già lottare contro le inondazioni e i rischi di sommersione che aggraveranno con i cambiamenti climatici. L’EDF e il governo continuano a voler rilanciare l’energia nucleare in Francia, anche se questa energia è troppo vulnerabile alle sfide climatiche attuali e future. Oltre ad essere un'energia troppo costosa, che produce scorie nucleari che ancora non sappiamo come gestire  ed è troppo lenta a svilupparsi , questo progetto è un esempio significativo di scarso adattamento ai cambiamenti climatici».

Gli attivisti di Greeenpeace France concludono: «Una graduale eliminazione dell’energia nucleare è vitale per garantire la protezione delle popolazioni e difendersi da una catastrofe ambientale. Esistono soluzioni molto più efficaci per ridurre rapidamente le nostre emissioni di gas serra: sobrietà, efficienza energetica ed energie rinnovabili . Permettono inoltre di abbandonare il più rapidamente possibile i combustibili fossili, di fermare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e di risparmiare energia garantendone l’accesso a tutti. E’ possibile realizzare una transizione più locale e resiliente, per soddisfare i nostri bisogni energetici in modo equo e sostenibile. Il governo deve adottare urgentemente misure ambiziose per una transizione energetica adattata alle crisi attuali».

Redazione Greenreport

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