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Se la soprintendente firma per la moratoria degli impianti di energia rinnovabile in tutta Italia

GIS: «Le istituzioni devono essere imparziali, non schierate» Le rinnovabili trasformate in un mostro contro cui combattere
 |  Nuove energie

Dopo la notizia, diffusa da Ansa, secondo la quale  Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale, è tra i firmatari della petizione popolare promossa dall’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico per una moratoria degli impianti di energia da fonti rinnovabili su tutto il territorio nazionale interviene GIS – Gruppo Impianti Solari. Ecco cosa scrive:

Quanto sono imparziali le istituzioni e i professionisti chiamati a valutare i nostri progetti? La domanda sorge spontanea quando Ansa riporta che Margherita Eichberg, soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, è tra i firmatari della petizione promossa dall’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico per una moratoria temporanea dei nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili su tutto il territorio nazionale. GIS ha provato a contattare l’architetto e i suoi uffici per chiedere conferma, ma non ha ottenuto risposta.

La petizione, che ha come destinatari la presidente del consiglio Giorgia Meloni, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, quello alla Cultura Alessandro Giuli e quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha già raggiunto ventimila firme. Un fatto che dimostra quanto sia oramai inquinato il dibattito sulle rinnovabili, trasformate in un mostro contro cui combattere. Non possiamo tuttavia non riconoscere che alcune firme hanno più peso di altre e quella dell’architetto Eichberg, se effettivamente presente, ci inquieterebbe particolarmente, rappresentando lei l’organo periferico del ministero della Cultura preposto a dare o negare la cosiddetta “autorizzazione paesaggistica” nel nostro territorio. Questo parere è vincolante ai fini della valutazione d’impatto ambientale (VIA) quando gli impianti sono localizzati in aree sottoposte a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali.

L’architetto Eichberg non è nuova a prese di posizioni contro gli impianti. Appena due anni fa presentò una richiesta per sottoporre a vincolo paesaggistico una porzione della provincia di Viterbo che si estendeva per circa 20mila ettari. Una scelta che rispecchiava perfettamente la volontà di rallentare il più possibile l’approvazione dei progetti quando non era possibile impedirla, come dichiarato nelle Conferenze di Servizi. L’anno scorso disse invece che il paesaggio della Tuscia da agricolo e storico rischiava di diventare “artificiale per l'abuso di impianti eolici e fotovoltaici”.

Vogliamo essere chiari: quello del soprintendente è un lavoro essenziale. Parliamo di una figura chiamata a tutelare il patrimonio culturale che ricade nel territorio di propria competenza e che comprende sia beni culturali che paesaggio. Quello che ci spaventa è la pregiudizialità poiché, nel momento in cui si firma una moratoria contro le rinnovabili, si bloccano anche gli impianti virtuosi. Il modello portato avanti dagli associati GIS si basa su valori condivisi come l’etica, la ricerca di massima sostenibilità e l’innovazione. I nostri progetti non rappresentano quindi un pericolo per il territorio, ma un’opportunità per produrre energia in modo più pulito.

Purtroppo già da tempo non si fanno più distinzioni e il problema non riguarda solo il viterbese. Nel 2021 il presidente di Legambiente Stefano Ciafiani accusò le soprintendenze di frenare la transizione energetica spiegando che quasi sempre si erano espresse con un no su impianti eolici e fotovoltaici. A riprova che l’ostracismo continua, la giurisprudenza ha dovuto ribadire in più occasioni che le motivazioni del diniego dell’autorizzazione paesaggistica per gli impianti di rinnovabili da parte delle soprintendenze devono essere motivate, particolarmente stringenti e costruttive.

Se l’architetto Eichberg avesse effettivamente scelto di supportare la moratoria, la soprintendenza si muoverebbe in aperta opposizione alle direttive nazionali e comunitarie, creando ulteriori ostacoli in un settore che chiede semplificazioni e un’accelerazione netta. Benvenga il dibattito, se spinto da preoccupazioni fondate, ma cerchiamo tutti di non essere ideologici.

GIS – Gruppo Impianti Solari

Redazione Greenreport

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