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La dipendenza, durata un secolo, sta rapidamente volgendo al termine

Nei Paesi Ocse dimezzata l’energia da carbone rispetto al picco del 2007

La stragrande maggioranza del carbone è stata sostituita dall'eolico e dal solare, non dal gas
 |  Nuove energie

A Mezzanotte chiude Ratcliffe-on-Soar, l'ultima centrale elettrica a carbone del Regno Unito, si conclude così  rapidamente dalle durissime lotte dei minatori contro il governo di Margareth Thatcher  - il lungo capitolo dell'energia a carbone nel Regno Unito. Ma anche molti altri Paesi di tutto il mondo stanno abbandonando il carbone che fino a pochi decenni fa sembrava insostituibile e, come rivela il rapporto “Coal generation in OECD countries falls below half of its peak” pubblicato da EMBER, i Paesi più ricchi del mondo, dopo aver utilizzato per primi il carbone per sviluppare le loro industrie inquinanti, saranno i  primi ad abbandonarlo, il declino dell'energia prodotta dal carbone sta accelerando rapidamente.

Secondo il rapporto, la produzione di carbone dell’OCSE si è dimezzata dal picco del 2007: «L'anno scorso ha raggiunto per la prima volta la metà di quel livello (-52%). La rapida crescita dell'energia solare ed eolica è stata responsabile dell'87% del calo del carbone durante questo periodo. Di conseguenza, la generazione di energia a carbone è scesa a solo il 17% della generazione totale di elettricità dell'OCSE nel 2023, in calo rispetto al 36% del suo picco nel 2007».

Un terzo dei paesi dell’OCSE è ormai libero dal carbone. Il Regno Unito è il 14esimo dei 38 Paesi OCSE ad aver raggiunto un sistema energetico senza carbone. Tra i restanti 24 Paesi OCSE che hanno ancora elettricità a carbone, 19 hanno visto la produzione di energia a carbone scendere di almeno il 30% rispetto al picco del 2007. Solo 4 paesi OCSE hanno visto un calo inferiore al 30% del carbone rispetto al picco, tra cui Corea del Sud e Giappone. La Turchia è stato l'unico paese OCSE a stabilire un nuovo record di energia a carbone nel 2023.

Dei 38 paesi OCSE, 13 puntano a un'eliminazione graduale del carbone in linea con Parigi entro il 2030, oltre ai 14 paesi che sono già privi di carbone. L’   Italia, insieme a Irlanda, Israele e Spagna dovrebbe esere libera dalla produzione di energia a carbone entro il 2025.

EMBER dice che «La maggior parte dei Paesi ha buoni piani per espandere l'eolico e il solare, il che significa che l'energia a carbone continuerà a crollare in questo decennio, anche negli 11 Paesi che non si sono impegnati esplicitamente a un'eliminazione graduale entro il 2030. Si stanno facendo buoni progressi per eliminare gradualmente l'energia a carbone in tutta l'OCSE, e questo continuerà per tutto questo decennio. Molti stanno ora puntando a un sistema energetico completamente decarbonizzato entro il 2035, il che significa non solo eliminare gradualmente l'energia a carbone, ma anche eliminare gradualmente la maggior parte dell'energia a gas senza tagli. Lo stanno facendo raddoppiando l'elettricità rinnovabile, sia per sostituire i combustibili fossili sia per soddisfare l'aumento della domanda di elettricità man mano che i Paesi passano a veicoli elettrici e pompe di calore.

Ma nel 2023 a livello globale   l'energia a carbone ha comunque raggiunto un nuovo record, infatti, il calo dell'energia a carbone dell'OCSE è stato controbilanciato dall'aumento dell'energia a carbone nelle economie emergenti in Asia. Ma il rapporto avverte che «L'era della crescita del carbone sta volgendo al termine, poiché le economie emergenti spostano gli investimenti dal carbone all'energia pulita. Un tempo, l'energia del carbone era sinonimo di crescita industriale. Ora l'energia pulita viene utilizzata per guidare la crescita industriale, non solo nei paesi ad alto reddito, ma in tutto il mondo».

L'energia del carbone sta per scomparire nelle economie più ricche del mondo  e l’energia ponte non è stato il gas, come continua a dire il governo di destra Italiano che su quel ponte mai finito è rimasto e che vorrebbe costruirne un altro pezzo verso il vuoto con l’hub del gas e il Paiano Mattei. Dave Jones, direttore del programma Global Insights di Ember fa notare che «Il passaggio dal carbone a un altro tipo di energia è avvenuto direttamente e principalmente attraverso il solare e all'eolico: «E’incoraggiante vedere le economie mature spostare ora la loro attenzione sul ripotenziamento dell'intera economia con energia L'energia eolica e solare hanno avuto un impatto sostanziale nel rendere l'elettricità più pulita, mentre la produzione di carbone nei paesi dell'OCSE è scesa al di sotto della metà del suo picco massimo».

La stragrande maggioranza del carbone è stata sostituita dall'eolico e dal solare, che sono aumentati di 11 volte (+1.723 TWh) dal 2007 al 2023. Ciò equivale all'87% del calo della produzione di carbone. Il passaggio dal carbone alle energie rinnovabili ha reso l'elettricità più pulita: l'intensità di carbonio dell'elettricità è scesa da 479 gCO2 per kWh nel 2007 a 341 nel 2023. A seguito del calo della produzione di carbone, le emissioni totali del settore elettrico dell'OCSE sono diminuite del 28% dal 2007 al 2023.

Il rapporto evidenzia che «Oltre a solare ed eolico, altri tre fattori chiave hanno permesso il declino della produzione di carbone: modesta crescita di altre fonti rinnovabili, domanda di elettricità stabile e una certa crescita del gas, in particolare negli Stati Uniti. Solare ed eolico hanno rappresentato il 90% dell'aumento della produzione di fonti rinnovabili, ma anche una modesta crescita di bioenergia, idroelettrica e altre fonti rinnovabili ha avuto un ruolo nella sostituzione del carbone. La produzione nucleare è diminuita del 21% con la chiusura delle centrali nucleari, soprattutto in Giappone e Germania. La produzione di gas e petrolio è aumentata complessivamente del 24%. L'89% dell'aumento della produzione di gas si è verificato negli Stati Uniti, che hanno assistito a un passaggio significativo dalla produzione di carbone a quella di gas. Il dimezzamento della produzione di carbone da parte dell'OCSE è stato anche aiutato dalla domanda di elettricità stabile nell'OCSE, che è aumentata solo dell'1%, il che significa che la crescita delle fonti rinnovabili è stata in grado di sostituire i combustibili fossili anziché soddisfare semplicemente la nuova domanda».

Ci sono altri 11 Ppaesi OCSE che un tempo utilizzavano il carbone, ma che da allora hanno chiuso la loro ultima centrale elettrica a carbone: l'Islanda nel 1951, la Svizzera nel 1960, il Lussemburgo nel 1998, la Lettonia nel 2010, il Belgio nel 2016, la Svezia e l'Austria nel 2020, il Portogallo nel 2021, la Norvegia nel 2023 e la Slovacchia nel 2024. Ognuno di questi Paesi nel 2023 produceva più energia eolica e solare di quanta ne avesse a carbone al picco.

Nell’OCSE ci sono 10 Paesi in cui l'energia solare ed eolica hanno sostituito il carbone, cioè dove la produzione  di energia solare ed eolica è aumentata più del calo del carbone dal suo picco. Questo include molti dei Paesi che hanno visto i maggiori cali del carbone, tra cui la Spagna, dove il carbone è sceso del 95% dal suo picco nel 2002, così come la Francia (-92% dal 2005), l'Irlanda (-85% dal 2001), i Paesi Bassi (-79% dal 2015) e l'Ungheria (-71% dal 2000).

Gli Stati Uniti sono stati l'unico Paese OCSE che ha visto un forte aumento del gas mentre il carbone è gradualmente diminuito. Negli USA l’aumento di energia eolica e solare è stato il 47% del calo del carbone, mentre il gas ha soddisfatto gran parte del resto. Quindi, mentre l’energia a carbone è diminuita del 66% entro il 2023 dal suo picco nel 2007, le emissioni del settore energetico sono diminuite di un più modesto 34%.

Ci sono solo due paesi, Slovenia e Repubblica Ceca, che hanno ottenuto un calo significativo del carbone ma in cui la generazione eolica e solare non è aumentata per coprire almeno un terzo del calo della generazione di carbone. Il calo del carbone è stato invece causato da una minore domanda di elettricità e da minori esportazioni di elettricità.

I rapidi cali nella produzione di carbone raggiunti dalla maggior parte dei paesi OCSE sono stati impressionanti. Ma per alcuni, c'è ancora molta strada da fare per raggiungere un completo abbandono del carbone. Tra i 19 paesi OCSE che hanno visto rapidi cali nel carbone, ci sono ancora 4 Paesi che dipendono dal carbone per più di un quarto della loro elettricità: Polonia (61%), Australia (46%), Repubblica Ceca (40%) e Germania (27%).

EMBER sottolinea che «Nel 2021, alla COP26 di Glasgow, la presidenza del Regno Unito ha consegnato il carbone alla storia. Nei paesi OCSE, questo sta accadendo. L'energia a carbone nell'OCSE si è già dimezzata dal suo picco e continuerà a crollare in questo decennio. Non sarà completamente eliminata entro il 2030 in ogni Paese OCSE, ma sarà l’ombra di se stessa. Questo  è importante, perché il carbone, più di qualsiasi altro combustibile fossile , ha contribuito al cambiamento climatico. E i Paesi più ricchi del mondo hanno la maggiore responsabilità storica per questo. Molti paesi OCSE hanno iniziato a industrializzarsi più di un secolo fa, con il carbone come fonte energetica chiave. Ma è arrivata una nuova era, poiché il mondo si è aggiornato a fonti di elettricità più pulite ed economiche come l'energia solare ed eolica. E i paesi dell'OCSE non stanno prendendo di mira solo l'energia a carbone. Un focus verso un settore energetico net zero in molti Paesi dell'OCSE significa che anche l'energia a gas inizierà a calare rapidamente negli anni a venire. Questo è fondamentale poiché i Paesi dell'OCSE ora producono più elettricità dal gas che dal carbone. Oltre la metà (52%) dell'elettricità dell'OCSE nel 2023 proveniva ancora da combustibili fossili, quindi raggiungere l'energia net zero entro il 2035 significherebbe decarbonizzare metà della fornitura di elettricità dell'OCSE in soli 13 anni».

E in tutto questo le politiche ritardatarie e nagazioniste del governo italiano sembrano andare in direzione contraria, v<come un vecchio salmone che risale una corrente ormai troppo rapida.

Il rapporto conclude: «L'era del crescente utilizzo globale del carbone sta giungendo al termine. La Cina sta costruendo energie rinnovabili così rapidamente che l'energia a carbone potrebbe aver già raggiunto il picco  e i piani dell'India per le energie rinnovabili significano che l'energia a carbone non crescerà in modo troppo aggressivo in questo decennio. Non è solo l'OCSE ad aver intrapreso il percorso di spostamento dell'attenzione dal carbone alle energie rinnovabili. Per tanto tempo, l'energia del carbone è stata sinonimo di crescita industriale. Ora la situazione si è capovolta e i decisori politici di tutto il mondo stanno invece basando la strategia industriale sull'energia pulita».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.