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Biodiversità, al via a Roma la Cop16 bis: buio totale sul ruolo che intende giocare il governo italiano
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Al via la Cop16 bis, riunita a Roma presso il palazzo della Fao per trovare un accordo sui temi rimasti in sospeso al vertice di Cali, a ottobre, e definire una strategia per tutelare la biodiversità con l’obiettivo di mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. La Fao accoglie con gran favore l’appuntamento delle Nazioni Unite sottolineando come i sistemi agroalimentari siano fondamentali per raggiungere gli obiettivi globali di biodiversità. Questa è infatti essenziale per la produzione alimentare, in quanto fornisce servizi ecosistemici chiave come l’impollinazione, la fertilità del suolo, il controllo dei parassiti e la regolazione del clima. Il continuo degrado degli ecosistemi comporta rischi significativi, con una stima di 3 miliardi di vite in gioco, in particolare tra le popolazioni vulnerabili.
La perdita degli impollinatori potrebbe avere un enorme impatto negativo sulla sicurezza alimentare, dato che fino al 75% delle colture alimentari mondiali dipende almeno in parte dall’impollinazione. L’integrazione dei sistemi agroalimentari nelle strategie e nei piani d’azione nazionali per la biodiversità può sbloccare opportunità di finanziamento attraverso meccanismi internazionali, partenariati pubblico-privato e bilanci nazionali, sottolineano in vertici della Fao.
L’appuntamento di Roma, a cui partecipano delegazioni provenienti da 150 Paesi, sarà inoltre l’occasione per valutare la creazione di uno strumento globale per finanziare e distribuire risorse in modo efficace, utilizzando fondi privati e fondi dedicati come il Global environment facility e il Kunming biodiversity fund.
Il vertice è dunque di importanza fondamentale e il Wwf Italia fa notare che al taglio del nastro per questo appuntamento ancora mancano informazioni sul ruolo che intende giocare il nostro governo. Non solo. Il Panda denuncia il fatto che alla conferenza stampa organizzata ieri per presentare l’evento, nonostante sia stata annunciata ai negoziati di Roma la presenza di quasi 30 tra ministri e viceministri dei Paesi aderenti alla Cop, più la Commissaria all’ambiente dell’Unione europea, non è stata citata la partecipazione di nessun ministro o sottosegretario italiano. «Ci auguriamo di essere presto smentiti dal governo – si legge in una nota diffusa ieri sera dal Wwf – ma se confermata questa mancanza di attenzione nei confronti di un appuntamento internazionale cruciale per il futuro di tutti noi rappresenterebbe un tragico errore, soprattutto a danno delle generazioni più giovani che pagheranno un prezzo altissimo per la crisi di natura che, oltre a ridurre il numero di specie animali e vegetali, metterà a serio rischio l’accesso ad acqua pulita, aria pulita e cibo sano. Ci auguriamo, quindi, che il governo partecipi ai negoziati per fermare l’emorragia di Natura che se non arginata produrrà un impatto devastante su tutti noi e su chi verrà dopo di noi». Alla COP16 sarà invece sicuramente presente una delegazione del Wwf Internazionale che ribadirà l’importanza della biodiversità, come sottolineato nell’appello sottoscritto la settimana scorsa da 39 organizzazioni non governative italiane che operano nei settori della tutela ambientale, della cooperazione e della promozione sociale.
Sul fondamentale vertice di Roma interviene anche Greenpeace che già ieri per richiamare l’attenzione dei governi sui finanziamenti da destinare alla protezione della natura aveva organizzato un'iniziativa davanti alla Fao. «Non stanziare finanziamenti adeguati di fronte alla crisi della biodiversità in atto significa condannare il pianeta a un’ulteriore perdita di natura e all’estinzione di molte altre specie.», dichiara oggi An Lambrechts, a capo della delegazione di Greenpeace alla Cop16 bis. «I negoziati di Roma devono dimostrare ambizione, avanzamenti rapidi e cooperazione globale. Non possiamo accettare mezze misure: servono nuovi finanziamenti aggiuntivi che arrivino dove servono davvero, per proteggere sia la natura che le persone». «La seconda fase della COP16 a Roma è un’opportunità cruciale per colmare le lacune ancora aperte dopo i vertici di Montreal e Cali. È il momento di trasformare l’ambizione in azioni concrete», commenta Laura Caicedo, coordinatrice delle campagne di Greenpeace Colombia. «È urgente che i Paesi più ricchi si assumano le proprie responsabilità e trovino una soluzione efficace ed equa per finanziare la protezione della biodiversità globale. Non possiamo continuare a rimandare decisioni essenziali: gli ecosistemi stanno collassando e le comunità che da essi dipendono non possono più aspettare».
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