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Inchiesta della procura di Venezia sulla battuta di caccia di Trump jr

L’obiettivo è verificare se siano state violate leggi e uccisi esemplari protetti
 |  Natura e biodiversità

La procura di Venezia ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di Trump jr. L’obiettivo è quello di verificare se in una battuta di caccia in Laguna a cui ha partecipato il figlio del presidente Usa ci siano state violazioni della legge e se in particolare siano stati uccisi esemplari protetti, come l’anatra casarca (tadorna ferruginea). Diversi cadaveri mostrati in un video su cui ha attirato l’attenzione con un esposto Europa Verde e che un paio di settimane fa ha fatto il giro del mondo sembrano appartenere proprio a questa specie. E sebbene dalla Regione Veneto si sia tentato di gettare acqua sul fuoco, ora la procura di Venezia vuole fare luce sul caso, avviando accertamenti su eventuali violazioni della normativa sulla caccia. 

Uno dei punti su cui dovrà essere fatta chiarezza riguarda l’articolo 727-bis del codice penale, che recita: «Salvo che il fatto costituisca più grave  reato,  chiunque,  fuori dai casi consentiti, uccide, cattura o detiene esemplari appartenenti ad una specie animale selvatica protetta è punito con  l'arresto  da uno a sei mesi o con l’ammenda fino a 4.000 euro, salvo i  casi  in cui l’azione riguardi una quantità trascurabile di tali esemplari  e abbia un impatto trascurabile  sullo  stato  di  conservazione  della specie». 

A sporgere denuncia, una volta individuato in rete il video che mostrava scene della battuta di caccia nella Laguna di venezia e i cadaveri accatastati delle anatre arancioni, è stato il consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni. E anche diverse sigle ambientaliste e animaliste, appena visionato il filmato, hanno deciso di procedere allo stesso modo. Tra l’altro, anche Pd, Avs e M5S hanno presentato in Parlamento una serie di interrogazioni parlamentari per sapere dal ministro dell’Interno Piantedosi e da quello dell’Ambeinte Pichetto Fratin cosa si farà per «le opportune verifiche» e «una ricostruzione circostanziata dei fatti». La risposta dei ministri ancora si fa attendere, ma intanto si sta muovendo la procura veneziana.

Redazione Greenreport

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