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Rapporto Unep: il mondo deve unirsi per costruire un pianeta equo e sostenibile

Andersen: il multilateralismo ambientale a volte è caotico e a volte arduo, ma la collaborazione oltre i confini e le differenze è l'unica opzione per proteggere il fondamento dell'esistenza dell'umanità: il Pianeta Terra
 |  Natura e biodiversità

Il nuovo Annual Report “We are all in this together” dell’United Nations environment programme (Unep), chiede un drastico aumento di ambizione e azione per l'ambiente. Il rapporto descrive dettagliatamente il lavoro compiuto dall’Unep nell'ultimo anno per «Fornire scienza e soluzioni per affrontare le crescenti sfide ambientali, per convocare e supportare accordi e negoziati ambientali multilaterali, per allineare i finanziamenti ai processi globali e per supportare gli Stati membri nel rispettare gli impegni».

Presentando il rapporto, la direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen, ha detto che «L'anno scorso ha portato sia successi che delusioni negli sforzi globali per affrontare la triplice crisi planetaria: la crisi del cambiamento climatico; la crisi della natura e della perdita di biodiversità e della desertificazione; e la crisi dell'inquinamento e dei rifiuti».

L’agenzia ambientale dell’Onu ricorda che «Il 2024 ha visto una serie di importanti negoziati ambientali, tra cui la sesta UN Environment Assembly (UNEA-6) in Kenya, la UN Biodiversity Conference (COP16) in Colombia, la UN Climate Conference (COP29) in Azerbaijan, la quinta sessione di negoziati su uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica in Corea del Sud e la COP sulla desertificazione delle Nazioni Unite (COP16) in Arabia Saudita. Mentre ciascuno di questi incontri ha compiuto progressi significativi in alcune aree, alcune questioni chiave sono rimaste irrisolte, evidenziando la necessità che le nazioni lavorino ancora più a stretto contatto, e con maggiore determinazione, per garantire un accordo e l'attuazione di misure che avvicinerebbero il mondo a un pianeta più sostenibile e giusto».

La Andersen ammette che gran parte di questi summit non hanno ottenuto i risultati desiderati: «La realtà è che il multilateralismo ambientale a volte è caotico e a volte arduo. Ma anche in tempi geopolitici complessi, la collaborazione oltre i confini e le nostre differenze è l'unica opzione per proteggere il fondamento dell'esistenza dell'umanità: il Pianeta Terra. L'Unep chiede un fortissimo aumento di ambizione e azione nel prossimo anno. Le nazioni devono promettere e realizzare enormi tagli alle emissioni di gas serra nel prossimo ciclo di Nationally Determined Contributions (NDC), in scadenza entro febbraio. Devono iniziare a fornire i finanziamenti necessari per l'adattamento climatico e per l'azione contro la desertificazione e la biodiversità. E devono lavorare per concordare uno strumento forte per porre fine all'inquinamento da plastica prima dell'UNEA-7 di dicembre».

Nel 2024, i report Unep hanno fornito le ultime novità scientifiche su questioni urgenti e di interesse ambientale globale. L'Emissions Gap Report ha messo in guardia o governi sul fatto che devono colmare enormi gap nelle emissioni nei nuovi impegni climatici e adottare misure immediate, altrimenti perderanno l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2100. Il rapporto ha rilevato che, «Sebbene i flussi finanziari pubblici internazionali per l'adattamento verso i Paesi in via di sviluppo siano aumentati di 6 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2022, continua a esistere un enorme divario tra le esigenze finanziarie per l'adattamento e gli attuali finanziamenti pubblici internazionali disponibili per l'adattamento».

La valutazione ambientale preliminare svolta dall’Unep nella Striscia di Gaza ha scoperto che «Il conflitto ha causato livelli di inquinamento senza precedenti, con liquami, detriti e munizioni tossiche che contaminano il suolo, l'acqua e l'aria. il degrado ambientale rischia di danneggiare irreversibilmente gli ecosistemi naturali di Gaza».

L'UNEP fornisce anche dati cruciali sulle emissioni di metano a Paesi e imprese: negli ultimi due anni il Methane Alert and Response System, parte dell'International Methane Emissions Observatory dell'Unep, un sistema di dati satellitari e apprendimento automatico che identifica le principali perdite di metano, ha inviato più di 1.000 notifiche a governi e aziende. Gli avvisi hanno portato bloccare importanti perdite in Algeria e Nigeria, impedendo il rilascio di gas serra equivalenti a quelli che 1 milione di auto produrrebbe in un anno.
Fino al 2024, l'Unep ha mobilitato dai suoi partner ingenti finanziamenti in cofinanziamento, consentendo ai Paesi di concentrarsi sulla mobilità elettrica, l'efficienza energetica, le energie rinnovabili e gli edifici low carbon. Iniziative che apporteranno benefici a più di 17 milioni di persone e ridurranno le emissioni di gas serra di quasi 300 milioni di tonnellate, l'equivalente di togliere 65 milioni di auto dalla strada.

La Andersen ha concluso: «I progetti che l'Unep supporta stanno facendo una differenza tangibile nella vita delle persone in tutto il mondo, dal Kenya al Messico a Niue, migliorando la resilienza e riducendo le vulnerabilità. Ma l'umanità non è fuori pericolo. Le temperature stanno aumentando. Gli ecosistemi stanno scomparendo. E l'inquinamento rimane una minaccia mortale. Questi sono problemi globali che richiedono soluzioni globali. Il mondo deve unirsi per costruire un pianeta più equo e sostenibile. E l'Unep sarà lì per supportare i Paesi in ogni fase del percorso».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.