Skip to main content

Brasile: un indio incontattato emerge dalla foresta

Survival International, organizzazioni indigene e Funai preoccupate per la presenza di accaparratori di terra e coloni
 |  Natura e biodiversità

La settimana scorsa un giovane indo incontattato ha la sua comparsa nell’area di Mamoriá Grande, in Brasile, e secondo gli esperti che lavorano nella zona, «Questo episodio è un segnale della forte pressione esercitata in quell’area dell’Amazzonia brasiliana da accaparratori di terra e dall’estrazione di prodotti della foresta».
Survival International spiega che «Il giovane, appartenente a un gruppo noto come “Popolo incontattato di Mamoriá Grande”, è emerso la settimana scorsa in un insediamento occupato da locali che raccolgono noci brasiliane e altri prodotti della foresta nella parte meridionale dello Stato brasiliano di Amazonas. È poi tornato nella foresta il giorno successivo».

A dicembre la Fundação Nacional do Índio (FUN AI), il dipartimento agli affari Indigeni del Brasile, aveva emesso proprio in quell’area un’Ordinanza di Protezione Territoriale (una misura di protezione temporanea) e Survival ricorda che «Gli indigeni locali segnalavano da decenni la presenza del gruppo, ma nonostante le autorità siano finalmente intervenute, l’area non è ancora ufficialmente demarcata (mappata e protetta), e alcuni politici locali stanno contestando l’ordine di protezione. La foresta è sempre più sotto pressione a causa della caccia illegale, della pesca e dell'accaparramento di terre nella regione».

Il coordinatore della Federação das Organizações e Comunidades Indígenas do Médio Purus (FOCIMP), Zé Bajaga Apurinã, ha sottolineato che «E’ da molto tempo che chiediamo che quel territorio sia protetto. Hanno emesso una protezione temporanea, ma questo non risolve il problema. Quello che lo risolverebbe davvero è la demarcazione. Quelle persone non hanno un altro posto dove andare. La gente invade, si prende la ricchezza che si trova in quella terra, taglia gli alberi, pesca e caccia tutto quello che c’è. E loro stanno soffocando, sono minacciati. Dobbiamo istituire immediatamente un cordone sanitario e delimitare urgentemente il territorio».

Il Procuratore generale Daniel Luis Dalberto, che si occupa di questioni relative ai popoli incontattati era nell’area la scorsa settimana e in un’intervista ad A Publica ha dichiarato: «Ho visto con i miei occhi i rischi a cui sono sottoposti questi popoli. Il rischio di genocidio o sterminio è molto alto».”
L’ex capo dell’Unità per i popoli incontattati e di recente contatto del FUNAI, Carlos Travassosn, che è stato anche a capo della base del FUNAI in quell’area, sottolinea che «Alcune parti di questa regione non sono legalmente protette e sono oggetto di speculazione territoriale, come l’accaparramento di terra. L’Ordinanza di Protezione Territoriale è molto importante. Quest’area è la parte finale dell’‘arco della deforestazione’, la zona più deforestata dell’Amazzonia. È una regione in cui c’è una forte pressione sulla terra».

Survival International aveva già richiamato l’attenzione sulla vulnerabilità del territorio e del popolo che vi vive, che fino a poco tempo fa non aveva nemmeno una minima protezione e la direttrice generale dell’ONG, Caroline Pearce, conclude: «Questo fatto è estremamente allarmante e dimostra quanto sia importante che questo territorio – così come tutti i territori dei popoli incontattati – sia demarcato e protetto con urgenza. Il governo ha impiegato anni solo per emettere un’Ordinanza di Protezione Territoriale temporanea ma la presenza di questo popolo incontattato nell’area è nota da decenni, e ora l’accaparramento di terre è dilagante».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.