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Condannato a Grosseto l’agricoltore che ha ucciso, scuoiato e appeso un lupo su un cartello stradale
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Nell’ormai lontano 2017, a Monterotondo Marittimo (GR), un agricoltore ha ucciso, scuoiato e appeso un lupo su un cartello stradale, in una rotatoria alle porte del Comune dove era stato anche apposto un cartello con scritto "No all’abbattimento, sì alla prevenzione".
La Lega per l’abolizione della caccia (Lac) insieme ad altre associazioni come la Lega anti vivisezione (Lav) presentò subito querela, costituendosi parte civile e nominando l'avvocatessa Paola Tamanti del foro di Grosseto che ha seguito nelle aule del Tribunale tutte le udienze. Oggi si è concluso il processo di primo grado con la condanna a 7 mesi dell’agricoltore, chiamato a pagare anche più di 2mila euro di risarcimento danni alle associazioni costituite, oltre le spese legali.
«Lac ringrazia, oltre il proprio legale, anche i Carabinieri forestali per la buona condotta delle indagini che ha portato ad individuare e condannare il responsabile – dichiarano oggi dall’associazione ambientalista – Il lupo è una specie molto importante per la biodiversità e mai come in questo periodo è sotto un attacco ingiustificato da parte di allevatori che non intendono utilizzare i tanti sicuri ed efficaci metodi di protezione, ma preferiscono chiedere abbattimenti indiscriminati».
A dicembre dello scorso anno la stessa Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e degli habitat naturali in Europa (la Convenzione di Berna) ha votato a favore dell’abbassamento dello status di protezione del lupo, avviando l’iter per il declassamento del lupo da "specie di fauna rigorosamente protetta" a semplice "specie di fauna protetta".
Oggi la conservazione di questa specie è sempre più a rischio, a confermarlo è il recente ritrovamento di quattro lupi morti, rinvenuti a Levico Terme, in Trentino.
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