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Le tartarughe marine anticipano la nidificazione per sfuggire al cambiamento climatico
Lo studio “Phenological shift mitigates predicted impacts of climate change on sea turtle offspring” pubblicato recentemente su Endangered Species Research da un team di ricercatori britannici e ciprioti, dimostra quel che empoiricamente i volontari avevano già visto accadere d sulle spiagge: le tartarughe rispondono al cambiamento climatico nidificando prima.
I ricercatori che monitorano la nidificazione delle tartarughe verdi (Chelonia mydas) e delle tartarughe Caretta caretta a Cipro hanno scoperto che, per compensare l'aumento delle temperature, ogni anno tornano prima nei loro consueti luoghi di nidificazione.
Nelle tartarughe marine, il sesso biologico della prole è determinato dalla temperatura: quando fa più caldo nascono più femmine, mentre quando fa troppo caldo il successo delle schiuse è minore. Inoltre, le tartarughe hanno (o forse sarebbe meglio dire avevano) una “filopatria natale”, tornano cioè a nidificare nella zona in cui sono nate.
Basandosi su 30 anni di dati, il team di ricerca dell’università di Exeter e della Society for the Protection of Turtles cipriota prevede che «Entro il 2100 non verrà praticamente prodotta alcuna nuova prole di tartaruga caretta, a meno che le tartarughe non contrastino le temperature più elevate anticipando la stagione della nidificazione».
Gli scienziati hanno posizionato dei registratori di temperatura nei nidi di notte, quando le tartarughe avevano deposto lke uova, poi li hanno recuperati dopo la schiusa e ne è emerso che «Le tartarughe devono nidificare 0,5 giorni all'anno prima per mantenere l'attuale rapporto tra i sessi e 0,7 giorni all'anno prima per evitare la mancata schiusa delle uova». Ma gli stessi dati hanno anche dimostrato che la nidificazione delle tartarughe avviene già in anticipo rispetto a prima: «dal 1993, le femmine che tornano hanno anticipato l'inizio della nidificazione di 0,78 giorni all'anno. Questo significa che, almeno per ora, le tartarughe stanno facendo abbastanza per garantire che le loro uova continuino a schiudersi nidificando prima, a temperature più ideali».
Una delle autrici dello studio, Annette Broderick del Centre for Ecology and Conservation, dell’università di Exeter, sottolinea che «Si tratta di una buona notizia, poiché abbiamo dimostrato che queste tartarughe rispondono alle temperature elevate causate dal cambiamento climatico spostandosi verso mesi più freddi per nidificare. Però, non c'è alcuna garanzia che continuino a farlo: dipende molto da quanto aumentano le temperature e anche da cosa mangiano. Se i tempi di produzione in termini di provenienza del cibo cambiano, allora potrebbero iniziare a essere scollegate ecologicamente tra dove si procurano il cibo e dove si riproducono».
Il team di ricerca anglo-cipriota ha anche pubblicato su Proceedings of the Royal Society B lo studio “Individual plasticity in response to rising sea temperatures contributes to an advancement in green turtle nesting phenology”, basato su 31 anni di dati raccolti su oltre 600 singole tartarughe verdi che nidificano sulla stessa spiaggia di Cipro del Nord, per vedere cosa influenza il momento in cui iniziano a deporre le uova ogni anno e come si possono spiegare i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi tre decenni. Hanno così scoperto che «Le singole tartarughe stanno adattando il momento della nidificazione in base alla temperatura del mare, deponendo le uova 6,47 giorni prima per ogni aumento di 1°C della temperatura dell'oceano». Gli scienziati hanno calcolato che la temperatura ha rappresentato circa il 30% dell'anticipo, con le femmine più esperte e quelle che depongono più covate che nidificano anche prima.
L'autrice principale di questo studio, Mollie Rickwood, anche lei del Centre for Ecology and Conservation, dell’università di Exeter, ha evidenziato che «Per sapere se gli anticipi a cui assistiamo ora continueranno in futuro, è fondamentale comprendere gli effetti combinati dei cambiamenti, ad esempio, nella struttura per età della popolazione e nel modo in cui le singole tartarughe rispondono ai cambiamenti ambientali».
Damla Beton, della Society for Protection of Turtles, ha concluso: «Sebbene le nostre tartarughe sembrino riuscire a far fronte alle attuali temperature in aumento, non è chiaro per quanto tempo riusciranno a farlo prima che le condizioni a Cipro non siano più adatte, ma potrebbero trovare luoghi più freschi nel Mediterraneo dove nidificare». Ed è proprio quello che sembra stiano facendo nel Mediterraneo nord-occidentale, tra l’Italia, la Francia e la Spagna, dove le Caretta caretta stanno colonizzando con i loro nidi spiagge dove nessuno prima le aveva mai viste scavare nella sabbia.
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