L’abbassamento dello status di protezione dei lupi è «privo di qualsiasi fondamento scientifico»
Il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore dell’abbassamento dello status di protezione dei lupi, compiendo «un grave passo falso, privo di qualsiasi solido fondamento scientifico» secondo la più diffusa associazione ambientalista sul territorio italiano, Legambiente. La decisione entrerà effettivamente in vigore solo tra tre mesi e solo se 17 Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione non si opporranno, ma di fatto è stato già compiuto un importante passo verso il declassamento del lupo da "specie di fauna rigorosamente protetta" a semplice "specie di fauna protetta".
Votando per indebolire la protezione dei lupi ai sensi della Convenzione di Berna, gli Stati membri dell’Ue hanno infatti ignorato gli appelli di oltre 300+ organizzazioni della società civile, dell’Iniziativa per i grandi carnivori per l’Europa e di centinaia di migliaia di cittadini che sollecitano un’azione basata sulla scienza per promuovere la coesistenza con i grandi carnivori.
L’Italia per altro è tra i Paesi che ha votato a favore di questo declassamento, dimenticando che i lupi sono protetti sia dalla Convenzione di Berna che dalla direttiva Habitat dell’Unione europea e rappresentano una specie fondamentale per la salute degli ecosistemi e della biodiversità in tutta Europa.
«Il declassamento di queste protezioni rischia di acuire le divisioni sociali piuttosto che promuovere soluzioni costruttive – osservano da Legambiente – Le popolazioni di lupi si sono a malapena riprese dopo l’estinzione nella maggior parte dell’Europa e l’indebolimento della loro protezione potrebbe mettere a repentaglio questa fragile ripresa. Invece di allentare le tensioni, questa decisione potrebbe esacerbare la polarizzazione ed erodere la fiducia negli sforzi per gestire efficacemente le popolazioni di lupi. Non si tratta solo di una condanna a morte per molti lupi, ma di una minaccia per altre specie protette in tutta Europa. Indebolire la loro protezione ostacolerà il recupero in corso delle popolazioni di lupi e metterà a rischio gli sforzi per promuovere la coesistenza tra l’uomo e i grandi carnivori, optando invece per l’approccio a breve termine del controllo letale che rappresenta solo una grande sconfitta».
I lupi sono stati a lungo diffamati, spesso senza riconoscere il loro ruolo essenziale nel mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema. Nonostante siano abitanti nativi dell’Europa, sono spesso ritratti come una minaccia non appena le loro popolazioni iniziano a riprendersi.
«Questa paura fuori luogo mina la comprensione della loro importanza dal punto di vista conservazionistico per la biodiversità e la salute ecologica – concludono dal Cigno verde – La coesistenza è la pietra angolare di qualsiasi approccio sostenibile alla gestione delle interazioni uomo-lupo. Rafforzare le strategie di coesistenza è essenziale, a beneficio non solo delle comunità rurali e della fauna selvatica, ma anche del mondo naturale in generale. Ora è il momento di andare avanti con soluzioni innovative ed efficaci, piuttosto che tornare a pratiche obsolete e controproducenti».