Sono salvi i due lupi che voleva abbattere la Provincia autonoma di Bolzano
Sono salvi i due lupi che il presidente della Provincia autonoma di Bolzano/Bozen Süd Tirol, Arno Kompatscher, avrebbe voluto abbattere in Val Venosta. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa- sezione di Bolzano (TRGA), in composizione collegiale, ha accolto anche l’istanza cautelare delle associazioni Leal, Leidaa, Oipa e “Zampe che danno una mano”, sostenute “ad adjuvandum” dalla startup no-profit Green impact e rappresentate dall’avv. Rosaria Loprete, e quindi ha sospeso l’autorizzazione all’abbattimento firmata dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. Per la discussione nel merito è fissata la data del 29 gennaio.
La prima sospensione dell’autorizzazione risale al 14 agosto scorso, quando il presidente del TRGA ha accolto l’istanza cautelare ante causam tempestivamente presentata dall’avvocato Loprete su mandato delle stesse associazioni.
Ma l’Ente Nazionale protezione animali (ENPA) segnala che «Tre cuccioli di orso sono stati inseguiti in macchina sulle strade della Valle dei Laghi in Trentino. Un inseguimento continuato fino a quando i piccoli plantigradi hanno raggiunto una stradina sterrata che si inoltrava in un frutteto, lungo la quale l’automezzo non è riuscito a proseguire ulteriormente». L’ENPA k ha presentato denuncia e chiede alla Provincia Autonoma di Trento (Pat) di individuare e sanzionare i responsabili.
Ivana Sandri, presidente dell’Enpa del Trentino, denuncia che «Sulle strade della Valle dei Laghi è avvenuto l’ennesimo inseguimento di animali selvatici, messi in pericolo dal comportamento di chi pensa di poterli molestare impunemente, anche a fronte dell’inerzia delle istituzioni. La loro fuga a tutta velocità è servita per ottenere clic e like sui social, senza nessuna considerazione per i rischi a cui li stavano esponendo. Oltre al pericolo concreto di essere investiti, riportando lesioni che possono metterne a rischio l’autonomia, vi sono ulteriori gravi conseguenze, come ci informano gli esperti».
Alessandro De Guelmi, uno dei maggiori esperti di plantigradi e per anni veterinario di riferimento della squadra del Corpo forestale provinciale, ha dichiarato in un parere tecnico richiesto da Enpa che «E stato più volte dimostrato che uno stimolo stressante percepito da un individuo come minaccioso o dannoso, provocando l’accumulo di adrenalina e cortisolo, comporta un’accelerazione del battito cardiaco, della pressione sanguigna e tra gli altri effetti negativi sulla salute dell’animale porta anche una riduzione del sistema immunitario con una conseguente minor resistenza dello stesso alle malattie infettive. Uno stato di stress prolungato può portare direttamente all’arresto cardiaco».
La Sandri aggiunge: «Non pensiamo serva sottolineare oltre come questi effetti negativi possano compromettere la sopravvivenza e la salute degli animali vittime delle molestie. Il tutto, se possibile, reso ancor più grave dal fatto che questo è il periodo dell’iperfagia, che deve consentire agli orsi di accumulare energie e grasso sufficienti ad affrontare il periodo invernale. Far loro sprecare questa provvista essenziale, nell’imminenza dell’ibernazione, unitamente agli altri effetti negativi ben evidenziati dal medico veterinario, può comportare il disturbo della fauna, quando non addirittura il più grave maltrattamento di animali».
Per questo Enpa sollecita la provincia autonoma di Trento e il Corpo forestale provinciale a intervenire come necessario, per prevenire e contrastare questi atti inqualificabili, dando conseguentemente seguito al loro comunicato n. 1793 del 05/07/2024, in cui si afferma: «In caso di incontro ravvicinato con un orso, è importante evitare ogni tipo di interazione e allontanarsi in silenzio. Rimanere nelle vicinanze per osservarlo, fotografarlo e filmarlo o – addirittura – seguirlo, è vietato e pericoloso. […] Non seguirlo, nemmeno se si è in auto».