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Le balene della Groenlandia sincronizzano i loro movimenti a più di 100 km di distanza l’una dall’altra

Applicando la teoria del caos al movimento delle balene artiche è stato scoperto un ciclo di immersione di 24 ore e una sincronizzazione a lungo raggio
 |  Natura e biodiversità

Nel 1971, Roger Payne e Douglas Webb  ipotizzarono per primi nello studio “Orientation by means of long range acoustic signaling in baleen whales” che I misticeti, le grandi balene con fanoni, potessero spostarsi in branchi con individui molto distanziati tra loro, comunicando con gli altri esemplari del loro branco su lunghe distanze. E dimostrarono che le balenottere comuni (Balaenoptera physalus), sono in grado di emettere richiami che viaggiano per centinaia di miglia attraverso l'oceano.

Negli anni successivi, gli scienziati hanno occasionalmente avvistato balene che sembravano comunicare a una certa distanza, ma nessuno è riuscito a dimostrare che le balene stessero parlando tra loro.

Un nuovo studio, “Synchronization of bowhead whales”, pubblicato sua  Physical Review Research da un team di scienziati di Giappone, Groenlandia e Danimarca, ha monitorato 12 balene della Groenlandia (Balaena mysticetus), uno tra i mammiferi più grandi e longevi al mondo, alle quali erano stati applicati tag che trasmettevano dati sulla profondità raggiunta durante le loro immersioni  e la loro posizione mentre nuotavano nelle acque attorno alla Groenlandia.

E’ così che, applicando la teoria del caos al movimento delle balene artiche è stato scoperto un ciclo di immersione di 24 ore e una sincronizzazione a lungo raggio.

I ricercatori ricordano che «Le balene della Groenlandia svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini dell'Oceano Artico, ma si sa relativamente poco sui loro comportamenti di ricerca del cibo e di immersione». Ora, il nuovo studio «Ha rilevato modelli nel comportamento delle balene che potrebbero offrire indizi su come si procurano il cibo e socializzano».

Evgeny A. Podolskiy dell'Arctic Research Center dell’Hokkaido University, Jonas Teilmann presso il Department of Ecoscience dell’Aarhus Universitet e Mads Peter Heide-Jørgensen del Department of Birds and Mammals del Pinngortitaleriffik/ Grønlands Naturinstitut, hanno studiato 144 giorni di registrazioni delle immersioni delle balene della Groenlandia taggate nella baia di Disko, nella Groenlandia occidentale ed evidenziano: «Poiché il comportamento di immersione delle balene può essere visto come un'oscillazione caotica e autosostenuta che bilancia la necessità di cibo in profondità con la necessità di ossigeno in superficie, abbiamo un approccio di caos dei sistemi dinamici per scoprire modelli all'interno del comportamento collettivo apparentemente disordinato».

La loro analisi ha rilevato un ciclo di immersioni di 24 ore durante la primavera, con le balene che nuotavano più in profondità nel pomeriggio per seguire il movimento quotidiano delle loro prede verso la superficie, un fenomeno noto come migrazione verticale diurna.

Heide-Jørgensen sottolinea che «Abbiamo scoperto che le balene in cerca di cibo si immergono più in profondità durante il giorno in primavera, e questo comportamento di immersione è apparentemente in sincronia con la loro preda che migra verticalmente. Finora, questo non era stato dimostrato per la primavera, ed era rimasto contraddittorio per l'autunno».

Ma il team di ricerca ha fatto una scoperta molto più  sorprendente: due balene della Groenlandia che si sono immerse in sincronia durante un’intera settimana, anche quando si trovavano a circa 100 chilometri di distanza l'una dall'altra.  All’Hokkaido University raccontano che «La coppia, una femmina e una di sesso sconosciuto, a volte si trovavano a una distanza di soli cinque chilometri e a volte a centinaia di chilometri di distanza, eppure sincronizzavano attentamente le loro sessioni di immersione per durate fino a una settimana, sebbene a profondità diverse. La sincronizzazione è stata osservata quando si trovavano nel raggio acustico l'una dell'altra, che può superare i 100 chilometri, sebbene i ricercatori non abbiano registrato i suoni delle balene per determinare se stessero interagendo, poiché rimane un compito tecnicamente impegnativo».

Teilmann avverte che «Senza osservazioni dirette, come le registrazioni delle due balene, non è possibile determinare se gli individui si stessero scambiando richiami. Tuttavia, il comportamento osservato sottacqua potrebbe essere la prima prova a sostegno della teoria della mandria acustica di segnalazione a lungo raggio nelle balene con fanoni proposta da Payne e Webb nel 1971».

Podolskiy ha detto in un’intervista ad Hakai: «Sebbene l'apparente sincronizzazione possa essere una coincidenza, la nostra attuale convinzione è che sia in qualche modo correlata alla comunicazione. Questo è un comportamento subacqueo molto, molto peculiare. E’ stato molto emozionante

Infatti, gli episodi principali di sincronizzazione (quantificati dalla differenza di fase) si sono verificati quando le due balene restavano entro il raggio massimo di comunicazione acustica di ∼130 km  e Podolskiy conclude: «La possibilità di balene connesse acusticamente, che sembrano immergersi da sole ma in realtà sono insieme, è sconvolgente. Il nostro studio identifica un quadro per studiare la socialità e il comportamento di questi animali marini che si muovono in modo caotico e sfrenato, e incoraggiamo la comunità di ricerca a raccogliere più dati di tag simultanei per confermare se la nostra interpretazione è appropriata».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.