Genovesi: gli orsi del Trentino non sono fuori controllo. Sono i numeri attesi del Life Ursus
Piero “Papik” Genovesi, responsabile Ispra della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità e dell’area pareri tecnici, è stato uno dei bersagli preferiti degli animalisti che si oppongono all’abbattimento degli orsi in Trentino, ma in un’intervista concessa a Uct-UomoCittàTerritorio e nata dalla collaborazione con il Dolomiti, smentisce che gli orsi in Trentino sarebbero troppi.
Genovesi sottolinea che «I numeri sono quelli attesi, non c'è nulla di straordinario. L'orso non è una specie che può avere una demografia esplosiva. Nello studio di fattibilità che fu realizzato nel 1997, prima della reintroduzione, si stimava che nell'area interessata si potesse arrivare a 120 – 130 plantigradi».
Insomma, il Life Ursus non è fuori controllo, come vorrebbe far credere la giunta destra-centro della Provincia autonoma di Trento (PAT), e Genovesi spiega che dopo la morte si Andrea Papi aggredito da un orso e su richiesta del ministero dell’ambiente del 2023, «Abbiamo ricostruito la capacità portante, cioè il numero di animali che possono vivere in questa zona, anche alla luce dei dati raccolti dalla PAT. I dati, in questo caso, indicavano fino a 200/250 orsi. Quindi non vi è nulla di particolarmente straordinario, sono numeri più che attesi».
E non solo che gli orsi siano troppi è una bufala, ma Genovesi aggiunge che «Sull'abbattimento degli 8 orsi l'attuale interpretazione è sbagliata» che deriva da una ricostruzione non corretta di un'analisi fatta da ISPRA.
Genovesi è uno scienziato di fama mondiale che ricopre incarichi internazionali e, come esperto di grandi carnivori si è occupato anche degli orsi trentini e ribadisce che «Life Ursus non è andato fuori controllo» e che, nonostante i continui progressi tecnologici, «I radiocollari rimangono fondamentali per la gestione dei plantigradi. Il dispositivo da attaccare alla pelliccia per monitorare gli orsi in Canada? Progetto interessante. Noi più volte abbiamo espresso la raccomandazione che più animali siano radiocollarati».
Lo scienziato evidenzia che «Più del 95% degli orsi sono invisibili, non interagiscono con l'uomo e non sono in pericolo. Dalle analisi che abbiamo condotto, solo il 2% in Trentino hanno comportamenti pericolosi«.
Tornando al LIFE Ursus, Genovesi fa notare che prevedeva corridoi faunistici per distribuirli su tutto l'arco alpino e che per quanto riguarda le norme di tutela dei grandi carnivori »La direttiva Habitat fornisce già uno spazio di azione ampio. Se poi qualcuno vuole modificarla per aprire al prelievo venatorio non so quanto possa essere utile nel caso degli orsi».
Genovesi conclude: «Le simulazioni mostrano una popolazione che continuerà ancora a crescere ma non sarà mai fuori controllo. Parliamo di qualche decina di esemplari in più nei prossimi dieci anni».
Dichiarazioni molto puntuali e basate sulla scienza e che riconosconmo la grande importanza ecologica e culturale rivestita dagli orsi. Forse, prendendo di mira Genovesi, di qualche associazione animalista aveva sbagliato bersaglio con i sui striscioni che indicavano l’ISPRA come complice del presidente leghista del Trentino Fugatti.