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Le ondate di caldo fanno perdere il senso dell’olfatto ai bombi

Se questi impollinatori non riescono a trovare il loro cibo, l'impatto sulle colture può essere disastroso
 |  Natura e biodiversità

Non siamo solo noi umani a soffrire per le  ondate di caldo: Il cambiamento climatico sta influenzando gli ecosistemi in molti modi diversi e una delle conseguenze sono periodi di caldo sempre più lunghi e intensi, che influenzano processi naturali essenziali, come l'impollinazione. Infatti, lo studio “The heat is on: reduced detection of floral scents after heatwaves in bumblebees”, pubblicato su  Proceedings of the Royal Society B da Sabine Nooten, Hanno Korten, Thomas Schmitt e Zsolt KárpátiI della Julius-Maximilians-Universität Würzburg (JMU), ha scoperto che le alte temperature privano i bombi del loro senso dell'olfatto e li rendono difficile trovare il cibo.

Il team di biologi della JMU ha studiato più dettagliatamente come il caldo influisce su bombi perché, come ricorda la Nooten, «I bombi sono importanti impollinatori nei sistemi naturali e agricoli. Hanno quindi un alto valore economico e di biodiversità».  Questi insetti pelosi si sono anche estremamente sensibili alle ondate di caldo perché sono particolarmente ben adattati agli habitat più freddi.

Come impollinatori, i bombi sono guidati dagli odori emessi dalle piante, segnali chimici che non solo rivelano la posizione delle piante, ma contengono anche informazioni sulle condizioni dei fiori. Lo studio ha esposto i bombi  a temperature di 40 gradi Celsius in la boratorio e le conseguenze sono state gravi. La Nooten evidenzia che «Abbiamo scoperto che il caldo comprometteva significativamente la capacità dei bombi di rilevare i profumi floreali. Perdono praticamente il senso dell'olfatto».

Nelle operaie sono stati osservati deterioramenti dell’olfatto fino all'80%, i maschi ne hanno perso fino al 50%. E’ stato anche notato che i bombi selvatici avevano problemi ancora più grandi con il caldo rispetto agli animali utilizzati a fini commerciali. I ricercatori tedeschi fanno notare che «Nemmeno un successivo periodo di rigenerazione a temperature idonee ha portato immediatamente a un miglioramento. Dopo 24 ore dai test termici, la maggior parte dei campioni presentava ancora dei problemi».

Lo studio conferma quanto l'interazione tra insetti e piante sia fortemente influenzata dal cambiamento climatico e i ricercatori sottolineano che «In questo ca so, le ondate di caldo svolgono quindi un ruolo chiave. Questi risultati potrebbero rivelarsi importanti per future iniziative di conservazione delle specie».

Coline Jaworski, un'ecologa dell’ l’Institut national de recherche pour l’agriculture che non è stata coinvolta nel nuovo studio, ha commentato su Science: «I risultati sono piuttosto chiari: c'è un effetto delle ondate di caldo  sulla fisiologia dei bombi. E se queste api non riescono a trovare il loro cibo in modo efficace, l'impatto sulle colture che impollinano può essere disastroso. Se gli impollinatori non arrivano per qualche giorno ... allora non c'è impollinazione, niente semi e niente discendenti, tutto qui».

La Nooten  conclude: «E’ già stato approvato un progetto di follow-on basato sui risultati dello studio. Ora che abbiamo scoperto che le ondate di caldo compromettono i processi fisiologici dei bombi nel rilevare gli odori dei fiori, ci concentriamo sul lato comportamentale. Testeremo in che modo il comportamento di foraggiamento dei bombi è influenzato dalle ondate di caldo sperimentali».

Redazione Greenreport

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