Dalla crisi climatica a rischio estinzione il 20% della vita sulla Terra
Attualmente la temperatura media globale è aumentata di 1-1,5°C rispetto ai tempi preindustriali, la concentrazione di CO2 atmosferica è salita da 280 parti per milione (ppm) a circa 420 ppm.
Le proiezioni future indicano che, se continuiamo ad introdurre CO2 nell'atmosfera al ritmo degli ultimi 50 anni, potremo assistere a un ulteriore innalzamento delle temperature, con un aumento previsto fino a + 5°C entro la fine di questo secolo e la concentrazione di CO2 atmosferica potrebbe raddoppiare. Tra le principali preoccupazioni rientra la perdita di specie, con la possibilità che molti organismi non riescano ad adattarsi ad un clima surriscaldato, con estinzioni previste che potrebbero interessare fino al 10-20% della biodiversità attuale.
La biosfera marina, la più complessa e numerosa del Pianeta, è estremamente sensibile ai cambiamenti ambientali in atto. Comprendere come questi cambiamenti influenzano l'ecosistema marino è fondamentale per capire la dinamica oceanica e di tutto il Sistema Terra.
Se vogliamo comprendere i complessi processi del sistema climatico, i cambiamenti globali e quantificare la co-evoluzione dell’atmosfera, del clima e della biosfera è indispensabile analizzare serie di dati molto lunghi per formulare scenari a lungo termine. L’oceano è l’ecosistema più antico e più grande del nostro Pianeta e i sedimenti oceanici, hanno continuativamente registrato le variazioni del clima, per periodi anche di molti milioni di anni, prima della comparsa dell’uomo. La biosfera marina si è evoluta (adattandosi o soccombendo) in intima relazione con le variazioni di temperatura, di composizione chimica e disponibilità di sostanze nutrienti negli oceani. La complessa catena trofica marina si basa sull’abbondanza e il tipo di fitoplancton distribuito nella zona fotica (80-200 metri di profondità).
Il Congresso "Geology for a sustainable management of our Planet", voluto dalla Società Geologica Italiana (SGI) e dalla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia (SIMP), sarà incentrato sul ruolo fondamentale delle Geoscienze per l’avanzamento della conoscenza dei cambiamenti globali in atto e la loro evoluzione nel futuro a breve, medio e lungo termine, nonché per contribuire a informare la cittadinanza dei limiti delle risorse del pianeta e dei rischi naturali.
di Elisabetta Erba, geologa e paleontologa dell’Università degli studi di Milano