Skip to main content

Offrono numerosi servizi ecosistemici all’uomo, predando fino a 2mila zanzare a notte

Bat night in Sicilia, alla scoperta della vera natura dei pipistrelli

Madonia: «È uno dei gruppi animali meno conosciuti perché tradizionalmente associati a false dicerie e, di conseguenza, non facilmente graditi dalla maggior parte delle persone»
 |  Natura e biodiversità
M. Vattano - Arch. RNI Grotta dei Puntali

C’è un luogo, in Sicilia, alle porte della città di Palermo, dove è possibile incontrare pipistrelli, elefanti e ippopotami, in una miscela temporale che copre un periodo di almeno 200.000 anni. È la Riserva naturale integrale “Grotta dei Puntali”, sito fossilifero e sede di colonia di chirotteri di rara bellezza e rilevante valore scientifico.

La riserva naturale quest’anno ha accolto i partecipanti di una Bat night organizzata nell’ambito delle attività del National biodiversity future center (Nbfc).

«Lo Spoke 7 del National biodiversity future center, insieme al dipartimento Distem dell’Università di Palermo e all’associazione naturalistica speleologica Le Taddarite, ha organizzato la settimana  Sicilia Bat night, in collaborazione con Legambiente Sicilia e Gre – spiega la prof.ssa Giuliana Madonia – Frequentando le grotte capita spesso di incontrare questi simpatici mammiferi e sono fortemente convinta che conoscerli sia fondamentale per rispettare loro e gli ambienti in cui vivono. L’evento si è articolato in un’attività di divulgazione scientifica teorica, presso la sede di Legambiente Sicilia, a Palermo, e in un’attività sul campo presso la Riserva naturale integrale Grotta dei Puntali, a Carini, sito di una tra le più importanti colonie di pipistrelli in Sicilia, che accoglie 3 delle 25 specie presenti sull’isola».

La conoscenza di questi affascinanti mammiferi, delle minacce che devono affrontare e di cosa possiamo fare per migliorare la protezione dei pipistrelli è ciò di cui tratta la Notte a loro dedicata. L’estate è la stagione che meglio si presta, perché in Sicilia i pipistrelli dopo aver dato luce ai propri piccoli sono particolarmente attivi.

Una panoramica sull’ambiente in cui vivono i chirotteri troglofili, sulla loro biologia, ecologia, e conservazione, sulle loro caratteristiche anatomiche e immunitarie e sulle indagini  bioacustiche, è stata offerta ai partecipanti all’evento, in un momento di formazione/informazione. In particolare, gli aspetti bioacustici erano propedeutici all’attività di campo che si è sviluppata in una bat-walking, ossia un breve trekking serale per ascoltare le emissioni ultrasonore dei chirotteri con l’ausilio di strumenti specifici.

Nelle notti d’estate siamo spesso attratti, o spaventati, dai veloci pipistrelli che sembrano volare senza una direzione stabilita, virando improvvisamente e, soprattutto, in silenzio. Niente di più falso! I pipistrelli sanno dove andare, si dirigono verso gli insetti da predare in volo ed emettono ultrasuoni che usano come un radar per “vedere” al buio.

«È uno dei gruppi animali meno conosciuti perché tradizionalmente associati a false dicerie e, di conseguenza, non facilmente graditi dalla maggior parte delle persone – continua Madonia – Dal 1997 le Bat nights hanno luogo in più di 30 paesi al mondo, con lo scopo di diffondere la conoscenza sull’universo dei chirotteri ed educare alla loro conservazione».

Questo gruppo animale rappresenta un nodo di grande rilevanza nella grande rete trofica naturale. I pipistrelli sono animali predatori che si nutrono di insetti, limitandone l’incremento, ma al tempo stesso subendone l’effetto negativo per l’accumulo di diserbanti.

Sono gli unici mammiferi in grado di volare attivamente, amanti dell’oscurità, che vivono negli ambienti di grotta per difendersi dal caldo diurno e dai predatori. Le grotte naturali – per distinguerle dagli spazi creati dall’uomo, ad esempio le miniere – rappresentano un luogo che garantisce temperatura e umidità stabili.

Le grotte, dunque, sono i condomini dei pipistrelli. Li ospitano per svernare, accoppiarsi e, poi, riprodursi. Ebbene sì. L’accoppiamento non è sempre seguito dalla fecondazione. Le femmine dei pipistrelli possono conservare gli spermatozoi durante tutto il periodo invernale, per poi utilizzarlo a fini riproduttivi. In taluni casi, si può osservare anche un’interruzione di gestazione.

Questo affascinante gruppo animale ci sorprende anche negli adattamenti morfologici che ha evoluto. Mai pensare alle ali di un pipistrello come a quelle degli uccelli. Le loro ali uniscono il primo paio di arti con ossa delle falangi molto allungate (pensiamo alle nostre mani) al secondo paio di arti (corrispondenti alle nostre gambe) grazie ad una membrana muscolosa, che di chiama patagio. Niente penne o piume, bensì una struttura leggera e particolarmente efficiente nel volo così come per la cattura di alcune prede.

I suoni nelle frequenze degli ultrasuoni sono emessi dai pipistrelli grazie all’ossificazione del tratto laringeo e rappresentano il potente radar che permette loro di trovare piccoli insetti notturni, come le falene, e orientarsi in volo, muovendosi velocemente e con abilità a dir poco acrobatiche.

Sebbene così abili, i pipistrelli, purtroppo, subiscono gravi impatti negativi da una serie di attività umane, prima fra tutte l’agricoltura intensiva. I nostri piccoli mammiferi trovano meno cibo, che oltretutto risulta spesso per loro una fonte di veleno.

E sapete come riescono a stare a testa in giù per molto tempo? Grazie ad un particolare sistema morfo-anatomico che permette alla muscolatura delle zampe di non contrarsi, e quindi di non stancare il pipistrello.

I pipistrelli sono mammiferi che stanno subendo forti minacce. Il basso tasso riproduttivo è una delle ragioni per cui questi animali hanno un grande bisogno di tutela. La perdita dei rifugi a causa di attività edilizie, alcune pratiche di gestione forestale, le turbine eoliche e il rapido aumento dell'inquinamento luminoso hanno un impatto negativo su questi animali con basso tasso riproduttivo. Anche la riduzione degli insetti, unica fonte di cibo per i pipistrelli europei, influenza negativamente la loro sopravvivenza. Eppure questo gruppo animale offre all’uomo importanti servizi ecosistemici: basti pensare che in una notte, un pipistrello può predare fino a 2.000 zanzare.

a cura di Sabrina Lo Brutto

National Biodiversity Future Center

Il National Biodiversity Future Center (NBFC) è uno dei cinque centri nazionali, finanziati dal PNRR, dedicati alla ricerca di frontiera che coinvolge numerose istituzioni e imprese in tutta Italia. Si articola in 6 spoke tematici dedicati a mare, ecosistemi terrestri e urbani. Questi sono supportati da spoke trasversali dedicati a formazione, comunicazione, condivisione della conoscenza e innovazione, con lo scopo di trasformare la ricerca in valore per la società. Il National Biodiversity Future Center ha sede amministrativa a Palermo, nel cuore del Mediterraneo, ed è coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). La collaborazione editoriale tra NBFC e greenreport.it viene viene realizzata grazie ai contributi di molti ricercatori affiliati al Centro: Ilaria Bruni, Mariachiara Chiantore, Massimo Labra, Sabrina Lo Brutto