L’orsa KJ1 per ora è salva: sospesa l’ordinanza di abbattimento
Le associazioni animaliste che avevano fatto immediatamente ricorso al TAR contro l’ordinanza del Presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, nella quale si disponeva l’uccisione di un’orsa con cuccioli al seguito, hanno ottenuto una prima vittoria: la sospensione dell’ordine di uccisione in via cautelare almeno fino all’udienza collegiale del TAR, fissata per il 5 settembre. Il ricorso presentato immediatamente contro l’ennesima ordinanza di Fugatti è stato rapidamente accolto dalla Presidente del TAR di Trento Alessandra Farina e nella motivazione della decisione del TAR si legge: «Tuttavia, pur comprendendo l’esigenza, sottesa al provvedimento impugnato, di dare un’immediata risposta alle esigenze di sicurezza avanzate dalle comunità coinvolte, l’esame della richiesta cautelare ante causam appare giustificata e meritevole di accoglimento sussistendo l’eccezionale gravità e urgenza di sospendere temporaneamente, nei termini ed ai fini di cui all’art. 61 comma 1 c.p.a., il provvedimento nella parte in cui dispone l’immediato abbattimento dell’orso, senza alcuna possibile alternativa e allo stato senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa nominata KJ1, stante l’evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione nelle more della proposizione del ricorso. N. 0001110/2024 Prot.Ag.ID. Per detti motivi la richiesta cautelare ex art. 61 c.p.a. può trovare accoglimento nei termini indicati…»
Gli avvocati di LNDC Animal Protection, Michele Pezone e Paolo Letrari commentano: «Siamo soddisfatti di questa decisione della Presidente Farina, che ha ribadito l’orientamento della giurisprudenza del Consiglio di Stato che ritiene indispensabile fare riferimento ai principi di proporzionalità e gradualità delle misure adottabili. Siamo quindi fiduciosi che la giustizia amministrativa valuterà positivamente anche il merito del ricorso, poiché siamo convinti che simili emergenze possano essere gestite con misure non cruente. Auspichiamo che la Provincia attivi presto il tavolo di concertazione sui grandi carnivori come espressamente previsto dalla recentissima modifica della Legge Provinciale n. 9 del 2018. Anche dal confronto con le Associazioni potranno emergere le migliori soluzioni per la gestione dei grandi carnivori».
Anche Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici LAV. sottolinea: «Siamo soddisfatti di questo primo temporaneo, salvifico risultato: ci permette di continuare a lavorare per fermare definitivamente, grazie al nostro ricorso al TAR, l’uccisione dell’orsa Kj1. In questa storia di decreti di urgenza e di atti orsicidi scritti nottetempo, quello che non torna è un aspetto non di poco conto. Perché, nonostante la nostra istanza, il Presidente della Provincia autonoma di Trento e i Sindaci dei Comuni delle zone interessate non hanno ancora interdetto l’area dove si trovano le mamme orse con loro cuccioli, esattamente come viene fatto in altri Parchi in Italia e all’estero? Viene da pensare che l’unica urgenza dell’amministrazione trentina sia quella di favorire gli scontri con i plantigradi e fare fuori gli orsi, a qualunque costo»,
Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, rimarca: «La soddisfazione di aver bloccato un’esecuzione fuori da ogni logica rafforza la posizione di LEAL che rimane coerente con quanto già affermato in passato: la gestione degli orsi trentini va trasferita al Ministero dell’Ambiente in quanto la provincia di Trento ha dimostrato la gestione fallimentare e antiscientifica del patrimonio faunistico locale . Nel caso particolare degli orsi ricordiamo che sono una specie che gode di super protezioni a livello nazionale ed europeo e devono rimanere sul territorio in cui si trovano grazie a opportuni piani e regole di rispetto e pacifica convivenza».
La presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati conclude: «A questo punto auspichiamo altresì che la Provincia, come dovrebbe fare già in condizioni normali, si attivi per monitorare con attenzione la situazione al fine di evitare che vengano compiuti atti di bracconaggio ai danni degli orsi di quella zona, come è successo in passato con F36 e MJ5 per i quali abbiamo sporto denuncia a suo tempo. Altri due orsi per i quali Fugatti aveva disposto l’uccisione, ma che erano stati tutelati dal Tribunale, come è giusto che sia, grazie ai nostri ricorsi. In quei due casi, però, qualche criminale ha imbracciato il fucile e ha provveduto a ucciderli in spregio di tutte le leggi, probabilmente proprio fomentato dall’allarmismo del Presidente Fugatti. Speriamo che la storia non si ripeta, altrimenti saremo pronti anche in questo caso a dare battaglia, tanto più che l’orsa indicata dalla PAT come responsabile dell’aggressione di qualche giorno fa è accompagnata da 3 cuccioli che rimarrebbero orfani troppo presto e quindi sarebbero a ulteriore rischio».