
Costa, il viaggio della Con(dis)cordia

Il relitto della Costa Concordia, con le sue tonnellate di “ merce” tossica e nociva, sta lentamente riemergendo e sembra che lunedì o martedì possa lasciare il Giglio per il suo viaggio verso Genova, come voluto dalla Compagnia di navigazione e come “autorizzato con piacere” ( sic) dal Governo italiano. La rotta di 200 miglia percorrerà per 5-6 giorni il Santuario Internazionale dei Cetacei, istituito una quindicina di anni fa, fra Italia, Francia, Principato di Monaco, e sfilerà da poche miglia ad una decina- secondo un percorso da definire nei dettagli in funzione delle condizioni meteo-mare- dalle aree marine protette dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ( Giannutri, Pianosa, Capraia), dalla Riserva Biogenetica europea di Montecristo, dalle Riserve marine della Corsica da Bastia a Capo Corso.
Lasciando quindi ad oriente la Gorgona, il tassello più settentrionale del Parco Nazionale, entrerà nella parte più delicata e preziosa di Pelagos, dove delfini e balenotteri accompagneranno la Costa Concordia ed il suo seguito, fino a Genova. Come prevedibile la Ministra dell’Ambiente francese, Sègonèle Royal ha chiesto garanzie scritte ( non sappiamo con quale risultato) sui rischi di inquinamento annunciando l’invio di navi francesi per il controllo. Il Signor Nick Sloane, a capo dell’operazione, molto onestamente ha indirettamente risposto dichiarando che “ Non si possono dare garanzie assolute…”, ma che comunque “ Sarà importante controllare il meteo (sic) . Fino alla punta nord della Corsica non dovrebbero esserci problemi “. Lui resta “…fiducioso.” Non è tempo di polemiche e possiamo solo auspicare fortemente che tutto vada per il meglio, ma per favore e per carità di Patria, quando la Concordia con il suo carico di veleni raggiungerà Genova, evitiamo trionfalismi ed inni ad una grande e muscolosa impresa ingegneristica e tecnologica, ad avere evitato la demolizione in Turchia, ai 1,5 miliardi spesi dalla Costa che, bontà loro , “ hanno incrementato il PIL di un miliardo”, ed altre inopportune amenità del genere. Scegliendo di portare a Genova la Concordia si è messo a rischio l’ambiente e l’economia del Mare Toscano e del Mare Ligure, infrangendo ,con l’aggravante del piacere, un principio fondamentale di civiltà recepito nella normativa nazionale ed europea: il principio della precauzione. Un principio da ricordare nel futuro. Un principio fondamentale per quelle politiche sull’ambiente, che assieme a quelle sulla scuola e sulla ricerca, continuano ad essere indicate come pilastri del futuro, ma sembrano restare solo annunci. Comunque , per ora ricordiamo almeno un altro principio ecologico, quello di chi inquina paga, senza se e senza ma.
Giuseppe Tanelli
PS. E’ stato ripetuto che il viaggio della Concordia non presentava rischi fino a venti di 15-20 nodi e onde inferiori a 2 m. “ Condizioni mai verificate negli ultimi venti anni” ( sic). Oggi domenica 20 luglio il Lamma prevede venti di 20-25 nodi e mare mosso e molto mosso. No comment.