
Tradotta la lingua dei segni degli scimpanzé

La ricerca “The meanings of chimpanzee gestures”, pubblicato su Current Biology, si occupa della gestualità delle grandi scimmie, che ha sempre suscitato il nostro interesse per la potenziale comune origine ancestrale con i componenti del linguaggio umano. Di particolare interesse, data la rilevanza alle origini del linguaggio, è la questione di quale significato gli scimpanzé intendono dare ai loro gesti; ma, come evidenziano i due autori dello studio, Catherine Hobaiter e Richard Byrne, della School of psychology & neuroscience dell’università scozzese di St Andrews, «Sorprendentemente, la questione di quello per cui sono utilizzati i segnali intenzionali è stata ampiamente trascurata». Gli scimpanzé selvatici utilizzano 66 gesti per comunicare intenzionalmente 19 significati, Hobaiter e Byrne hanno analizzato più di 4.500 casi per capire i veri significati (nonplay) di 36 gesti. I due scienziati britannici sottolineano su Current Biology che hanno «prove convincenti che gli scimpanzé utilizzano i gesti per comunicare con una modalità flessibile ed orientata ad ottenere degli obiettivi, replicata in tutti i gruppi di specie di grandi di scimmie in cattività e di scimpanzé in natura. Tutti questi aspetti si sovrappongono con il linguaggio umano, ma sono evidentemente mancanti nella maggior parte dei sistemi di comunicazione animale, comprese le vocalizzazioni delle grandi scimmie, dove un ampio studio ha fornito scarse prove di un uso intenzionale». Quello di Hobaiter e Byrne è il primo studio sistematico del significato nella comunicazione gestuale scimpanzé e rivela che «I gesti hanno lo stesso significato (o significati) tra singoli segnalatori» e che «La flessibilità di utilizzo dei diversi movimenti per lo stesso obiettivo è più alta durante la negoziazione sociale». Infatti i due primatologi distinguono tre semplici richieste associate a pochi gesti e una più ampia negoziazione sociale associata ad una più estesa gamma di tipologia di gesti, con una serie di alternative che possono aumentare la definizione comunicativa nel corso di importanti negoziati sociali all’interno del gruppo. Questo ha permesso loro di realizzare un “lessico” parziale della gestualità degli 80 scimpanzé studiati nella foresta pluviale di Budongo, in Uganda, un “dizionario” su cosa questi nostri cugini comunicano con il loro corpo e movimenti delle mani e delle braccia ed il percuotimento del terreno con mani e piedi. I risultati pubblicati su Current Biology confermano e migliorano il vecchio convincimento che le grandi scimmie antropomorfe abbiano uno scopo quando comunicano tra di loro.
La Hobaiter, una biologa evoluzionista, ha detto alla BBC News che «Questa è l'unica forma di comunicazione intenzionale registrata nel regno animale. Solo gli esseri umani e gli scimpanzé hanno un sistema di comunicazione in cui inviano deliberatamente un messaggio ad un altro individuo. Questo è quel che c'è di così sorprendente nei gesti degli scimpanzé. In questo senso, sono l'unica cosa che assomiglia al linguaggio umano».
Anche se le ricerche precedenti avevano rivelato che le scimmie e le grandi scimmie possono comprendere informazioni complesse dai richiami di un altro animale, i primati non sembrano utilizzare le loro voci intenzionalmente per comunicare messaggi. «Questa è una differenza cruciale tra i richiami ed i gesti – spiega ancora la Hobaiter - E' un po' come se prendete in mano una tazza di caffè caldo e urlate e soffiate sulle vostre dita. Da quello posso capire che il caffè era caldo, ma non necessariamente avevate l'intenzione di comunicarmelo».
Byrne, ha spiegato che «Ci sono abbondanti prove gli scimpanzé e le altre scimmie gesticolino con uno scopo. Le grandi scimmie indirizzano i loro gesti a particolari individui, scelgono gesti appropriati a seconda che l'altro li stia guardano o no smettono di gesticolare quando ottengono il risultato che vogliono; altrimenti vanno avanti, cercando gesti o altre tattiche del tutto alternative. E' noto da oltre 30 anni che gli scimpanzé comunicano in questo modo, ma stranamente nessuno ha tentato di rispondere alla domanda ovvia, cosa stanno cercando in realtà di dire queste scimmie?»
A Budongo i primatologi di St Andrews Andrews hanno studiato il comportamento degli scimpanzé utilizzando una videocamera per registrare le interazioni comunicative ed hanno filmato migliaia di gesti, analizzando poi solo quelli utilizzati dai primati a fini non ludici perché nelle attività di gioco i gesti possono essere utilizzati anche non per il loro vero “significato”, quindi hanno identificato i significati specifici della maggior parte del repertorio gestuale degli scimpanzé: 66 gesti.
Tra i significati scoperti ce ne sono di molto simili ai nostri: l’allontanamento con una spinta significa “smettila”'; una pressione con una mano o prendere a schiaffi un oggetto significa “allontanarsi”, prendere un altro per un braccio vuol dire “lo voglio” o “dammi quello”. «Alcuni dei gesti degli scimpanzé - dicono i ricercatori - sono inequivocabili , vengono usati costantemente per trasmettere un significato. Per esempio il “leaf clipping”, nel quale uno scimpanzé prende molti, ovviamente, piccoli morsi di foglie viene utilizzato solo per suscitare l'attenzione sessuale. Molti altri, però, sembrano essere ambigui. Un afferramento, per esempio, viene utilizzato per: "Smettila", "vieni da me" e "Allontanarsi"». In un filmato una mamma allunga la sua gamba al cucciolo che piagnucola per invitarlo a "Salire a cavalluccio" Il giovane salta subito sulla schiena della madre e se ne vanno via insieme.
Susanne Shultz, una biologo evoluzionista dell’università di Manchester, commentando lo studio dei suoi colleghi di St Andrews in un’intervista alla Bbc è meno entusiasta: «Lo studio è stato encomiabile nel cercare di colmare le lacune nella nostra conoscenza dell'evoluzione del linguaggio umano. Ma i risultati sono stati un po' deludenti. La vaghezza dei significati dei gesti suggerire o che gli scimpanzé hanno poco da comunicare, o che ci mancano ancora manca un sacco di informazioni contenute nei loro gesti e azioni. Inoltre, i significati sembrano non andare oltre ciò che altri animali meno sofisticati trasmettono con la comunicazione non verbale. Allora, sembra che la lacuna rimanga».
Ma la Hobaiter non sembra per nulla d’accordo e conclude: «Proprio come con parole umane, alcuni gesti hanno diversi sensi, ma soprattutto i significati dei gesti degli scimpanzé sono gli stessi a prescindere da chi li utilizza. Gli scimpanzé possono utilizzare più di un gesto per lo stesso scopo, in particolare nei negoziati sociali, in cui il risultato finale può essere una questione di dare ed avere. Ora il “dizionario” di base della gestualità degli scimpanzé è noto, possiamo cominciare ad affrontare altre questioni interessanti. Se alcuni gesti hanno un significato molto generale, come viene capito nel contesto il loro senso? O ci sono sottili variazioni nel modo in cui viene fatto un gesto che determinano il senso che deve avere? Il grande messaggio è che là fuori c'è un'altra specie che dà un significato alle comunicazioni, così che questo non è unico per gli esseri umani. Non credo che siamo abbastanza unici come forse ci piacerebbe pensare che siamo. Ma poi gli scimpanzé sono più strettamente correlati a noi di quanto non lo siano al resto delle grandi scimmie, quindi ha senso che siamo incredibilmente simili a loro in molti modi».
Il prossimo passo della ricerca dei primatologi di St. Andrews d sarà proprio quello di capire le possibili variazioni di significato che ci sono dietro certi gesti degli scimpanzé.
