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No ai rigassificatori nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos

Ambientalisti e comitati preoccupati anche per l’impatto delle grandi opere portuali
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Rete No Rigass No Gnl Nazionale, Associazione Posidonia Porto Venere, Area Marina Protetta “Miramare” - Shoreline scarl e Wwf Liguria hanno consegnato una lettera al segretariato del Santuario internazionale dei mammiferi marini  Pelagos la lettera aperta “L’impatto dei rigassificatori e grandi opere portuali nel Santuario Pelagos” nella quale  esprimono la loro «Preoccupazione per le opere in fase di realizzazione nella sponda italiana del Santuario Pelagos: rigassificatori di GNL e opere portuali».

Associazioni e comitati traggono spunto da recenti notizie che segnalano «una diminuzione della quantità di plancton disponibile per la catena alimentare nell’area in questione, il che potrebbe ripercuotersi a cascata fino ai Cetacei che la frequentano. Si teme che i progetti (analizzati singolarmente in fase di VIA, ma non nel loro complesso) non tengano conto dell’impatto sulla catena alimentare e sull’ecosistema nel suo complesso. Le procedure di VIA affrettate (per via dell’emergenza energetica) e lo “spezzatino” che ne è stato fatto non hanno permesso, tra l’altro, di considerare proposte progettuali alternative per la diga di Genova e per il processo di rigassificazione. L’impatto sui canyon sottomarini e sull’equilibrio ecologico complessivo del Mediterraneo è sottovalutato. Le misure di mitigazione previste (come il traspianto di organismi) sembrano inadeguate».

I firmatari della lettera aperta constatano che: «1) Gli impatti potenzialmente generati da tali progetti (ostacolo alla circolazione marina, sterilizzazione dell’acqua di processo, risospensione di sedimenti) rischiano di mettere in crisi la rete trofica che sostiene i grandi predatori presenti nel Santuario Pelagos. 2) A fronte di una strategia energetica ben definita, ci si trova davanti ad uno spezzatino di opere e infrastrutture con le proprie VIA (quelle che le hanno). Si perde così la visione d'insieme di impatti ambientali transnazionali. 3) La fretta nelle procedure consente ai proponenti delle opere di realizzare le scelte economicamente più vantaggiose, a discapito della tutela dell’ambiente».

Rete No Rigass No Gnl Nazionale, Associazione Posidonia Porto Venere, Area Marina Protetta “Miramare” - Shoreline scarl e Wwf Liguria chiedono che: «1) Le situazioni di pericolosità e di danno cumulativo qui denunciate siano prese in considerazione e dibattute a livello transnazionale. 2) Che vengano rafforzate le misure di tutela ambientale. 3) Che vengano effettuati monitoraggi ambientali congiunti e che i risultati di tali attività siano discussi collegialmente all’interno della comunità scientifica del Santuario Pelagos».

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Redazione Greenreport

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