Rifiuti radioattivi, il Comune di Trino smentisce la (nuova) candidatura a ospitare il Deposito nazionale
«Il Comune di Trino ribadisce di non avere riproposto alcuna candidatura per la realizzazione del Deposito nazionale». Attraverso l’Ansa, l’Amministrazione del comune piemontese liquida così l’indiscrezione circolata su alcuni media in merito alla presunta – e adesso seccamente smentita – intenzione di ospitare in sicurezza i rifiuti radioattivi oggi sparsi in depositi temporanei lungo lo Stivale e non solo.
A fine 2023, il Comune guidato dal sindaco Daniele Pane aveva infatti avanzato un’autocandidatura per il Deposito, poi subito ritirata nei mesi successivi dopo le proteste subite. «Smentiamo qualsiasi affermazione secondo cui il Comune di Trino avrebbe ripresentato una nuova autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi – ribadiscono adesso dall’Amministrazione comunale – Sono affermazioni totalmente infondate e assolutamente non veritiere».
È utile ricordare che il Deposito nazionale rappresenta l’infrastruttura necessaria a ospitare in sicurezza i rifiuti radioattivi italiani a molto bassa e bassa attività (la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni), e a stoccare in via temporanea – in attesa di un deposito geologico ad oggi inesistente – i rifiuti a media e alta attività (il cui decadimento richiede fino a centinaia di migliaia di anni). L’elenco delle 51 aree idonee è ospitarlo è stato pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente con la Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) ormai oltre un anno fa, nel dicembre 2023, ma ancora la conclusione dell’iter si presenta come molto lunga.
Al termine della procedura di Vas in corso, Sogin aggiornerà la proposta di Cnai e il relativo ordine di idoneità, rinviandola al ministero che a sua volta recepisce il parere di Isin. Con un proprio decreto, il ministero dell’Ambiente – di concerto con quello delle Infrastrutture – approverà dunque la Cnai col relativo ordine di idoneità. Di fatto il ministro dell’Ambiente, mentre progetta il rilancio del “nuovo nucleare” nel Paese, stima che il Deposito, non ancora localizzato, diventi operativo non prima del 2039.