
Gestione rifiuti speciali a Montelupo fiorentino, Arpat rileva irregolarità

Il Dipartimento ARPAT del Circondario empolese, tra i mesi di giugno e luglio 2021, ha effettuato accertamenti presso l’impianto di gestione rifiuti speciali non pericolosi di Montelupo Fiorentino, in collaborazione con i Carabinieri Forestali di Empoli.
I sopralluoghi di ARPAT si sono svolti sia presso il sito di via Maremmana a Montelupo, dove l'azienda effettua le operazioni di recupero di rifiuti da demolizione, sia presso due terreni agricoli a Empoli, in via Piano della Tinaia e in località Ponte a Elsa, dove sono stati rinvenuti cumuli di materiale provenienti dalla ditta stessa.
Durante il sopralluogo presso l’impianto di trattamento di via Maremmana, dove i rifiuti vengono sottoposti a macinazione e vagliatura per l’ottenimento di aggregati riciclati, è stata accertata la non completa conformità dell'attività rispetto all'atto autorizzativo.
È stato infatti verificato che le operazioni di trattamento del rifiuto CER 170904 (“rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione”) sono state svolte senza aver rispettato i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto, e quindi senza aver concluso il percorso di recupero; la ditta ha tuttavia gestito e commercializzato il materiale ottenuto come Fine Rifiuto, mentre lo stesso rimane giuridicamente un rifiuto fino alla certificazione di prodotto.
Il registro di carico e scarico dell’impianto di trattamento risultava compilato in maniera incompleta e la dichiarazione MUD presentava alcune inesattezze.
È stata inoltre osservata una considerevole presenza di polvere diffusa, dovuta allo spolverio causato dal transito dei mezzi all'interno dell'impianto. L’attivazione di sistemi di bagnatura dei cumuli e dei percorsi di transito dei mezzi, prevista dall’atto autorizzativo, non risultava messa in atto.
Presso il terreno di via Piano della Tinaia, utilizzato dalla ditta come deposito, e quello in località Ponte a Elsa, è stata accertata una gestione non autorizzata di “terre e rocce da scavo”.
In entrambi i siti sono stati rinvenuti cumuli di materiale proveniente dai lavori di scavo che la ditta effettua, non sottoposto ad alcun trattamento dopo l’estrazione.
In via Piano della Tinaia è stata anche accertata una combustione illecita di rifiuti(componenti di materiali ferrosi, parti di forassiti, una tanica in plastica, una serratura, materiale isolanti tipo lana di roccia, parti di legno vergine e verniciato).
L'esito di tutti gli accertamenti è stato riferito agli enti ed autorità competenti ed è stata proposta l’adozione di provvedimenti per la regolarizzazione dell’attività.
di Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat)
