
Livorno, ogni anno l’abbandono di rifiuti costa 300mila euro l’anno alla collettività

Dopo la campagna contro gli errati conferimenti di rifiuti che il Comune di Livorno aveva iniziato in autunno in collaborazione con Aamps e con la Polizia municipale, il problema della spazzatura abbandonata in città era migliorato. Anche grazie alla liberalizzazione dei conferimenti con tessera per la raccolta differenziata, gli abbandoni di rifiuti presso i cassonetti ad accesso controllato e presso i cestini getta-carte erano calati. Poi è arrivata la pandemia, e non è andato tutto bene.
Come informano dall’Amministrazione comunale durante l'emergenza Covid-19 si è registrato un peggioramento della situazione, specie in alcune aree della città. «Ogni mattina – dichiara l'assessora Cepparello – ci segnalano situazioni davvero critiche presso diverse batterie di cassonetti. Una su tutte, quella di via Carlo Bini. Siamo costretti a chiedere ogni giorno interventi straordinari di Aamps, che costano alla collettività circa 300.000 euro l'anno, soldi che potrebbero essere usati per migliorare il servizio di raccolta».
Risorse che, è bene ribadire, pesano direttamente sulle tasche dei cittadini. La Tari infatti è una tassa che per legge deve finanziare integralmente i costi – di investimento e di esercizio – dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti urbani e assimilati.
«In questo periodo di emergenza Covid-19, tra l'altro – continuano dal Comune – i sacchi di immondizia lasciati a terra presso i cassonetti, spesso aperti dai gabbiani, che spargono il contenuto nel raggio di diversi metri, rappresentano un pericolo per la collettività. Per questo abbiamo chiesto alla Polizia municipale di intensificare i controlli presso le aree più critiche. Ora più che mai, serve la collaborazione di tutti per garantire una città più pulita». Magari verificando anche se i rifiuti vengono abbandonati accanto ai cassonetti perché pieni, o in aree dove il servizio di raccolta può essere migliorato; spie che potrebbero segnalare la necessità di rendere più razionale e coerente coi bisogni della cittadinanza le modalità della raccolta differenziata.
