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A Linhares le onde alla foce del Rio Doce hanno diritti

Il disegno di legge prende le mossa dal crollo della la diga mineraria di Fundão del 2015 nel Minas Gerais
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

A giugno, il consiglio comunale di Linhares, una città costiera nello Stato di Espirito Santo, nel Brasile sudorientale, ha approvato una legge che riconosce le onde alla foce del fiume Doce come entità dotate di diritti, garantendo loro una protezione speciale. La legge riconosce il diritto dell'onda a continuare a infrangersi perfettamente alla foce del fiume Doce e riconosce l'oceano come un essere vivente soggetto a diritti intrinseci all'esistenza, alla rigenerazione e al ripristino. Questi diritti si estendono all'intero sistema interconnesso di cui le onde della foce del fiume Doce fanno parte, includendo i corpi idrici e gli esseri viventi, compresi gli esseri umani. La legge rafforza la protezione completa necessaria per la conservazione di tutti i fattori ecologici responsabili della qualità delle onde e la preservazione del ciclo ecologico che rende uniche le onde della regione.

La costruzione di questa proposta risale al primo Nature rights forum che si è tenuto nel 2018 a Ilhéus, nello Stato brasiliano di Bahia. La legge ha preso forma nel 2020 con l'aiuto dell’Associação de Surf de Regência, Vanessa Hasson dell’ONG  Mapas, Flavia Ramos, consulente legale parlamentare di Tais Santos e di Antônio Cesar,  scienziato e rappresentante del Partido Verde nel consiglio comunale di Linhares ed è stata presentata come bozza di legge nel 2023. Il disegno di legge è stato approvato dal consiglio comunale nel 2024, ma deve essere approvato dal sindaco della città prima di poter diventare legge.

Un comitato composto da surfisti che rappresentano la comunità, custodi tradizionali e un membro della camera ambientale del consiglio comunale rappresenterà le onde nel concedere i loro diritti. In sintesi, le onde hanno diritto a: Mantenere le loro condizioni fisico-chimiche per l'equilibrio ecologico. Proteggere i corpi idrici nell'ecosistema per prevenire l'interferenza umana con i cicli ecologici vitali. Promuovere interazioni armoniose con gli esseri umani attraverso pratiche culturali, spirituali, ricreative ed ecologiche. Rappresentanza da parte di stakeholder con una connessione speciale con il ciclo ecologico delle onde in tutti i processi decisionali pubblici rilevanti e supporto da parte di gruppi governativi, comunitari e della società civile nei processi decisionali pubblici. Integrazione delle conoscenze tradizionali e delle pratiche di conservazione nel processo decisionale, bilanciandole con approcci scientifici. Garantire la responsabilità e il risarcimento dei danni causati dall'uomo ai loro diritti intrinseci riconosciuti.

Mauro Figueiredo dell’università di Newcastle, ricorda che il disegno di legge prende le mossa dal crollo della la diga mineraria di Fundão, avvenuto il 5 novembre del 2015 a Bento Rodrigues nello Stato di Minas Gerais, a 600 km dall'oceano, che ha avuto un impatto sul fiume Doce: «Questo incidente ha colpito la comunità di surfisti del villaggio di Regencia, dove onde perfette sostengono lo stile di vita di molti abitanti. Il disegno di legge collega i diritti delle onde al principio del Buen Vivir. Si ispira alla Costituzione ecuadoriana, la prima a riconoscere i diritti della natura a livello costituzionale».

Alex May di Lawyers for Nature sottolinea che «Questa è la prima volta (a mia conoscenza) che le "onde" sono state specificamente oggetto di diritti. Le iniziative sui diritti della natura si concentrano generalmente sulle parti viventi della natura, concedendo soggettività legale o diritti sia per la natura come totalità astratta (inclusa come "Madre Natura") sia per ecosistemi, habitat e specie particolari. Laddove i "fiumi" sono stati oggetto di soggettività, questo ha riguardato l'intero ecosistema e tutti gli esseri viventi nel fiume e nei suoi dintorni, non semplicemente il flusso dell'acqua. Di solito sono inclusi processi ecologici o naturali inorganici, ma come parte di questo ecosistema più ampio. Stabilire il processo fisico delle "onde", un modello di flusso di un ciclo naturale inorganico, è quindi insolito, e questa potrebbe non solo essere la prima volta che le "onde" sono oggetto di diritti, ma forse anche il primo oggetto di diritti inorganici.  Sebbene possa essere insolito, questo non è un problema: non c'è nulla che impedisca che venga data protezione legale al processo fisico delle "onde". Il diritto è una costruzione sociale e non c'è motivo per cui le "onde" non possano essere stabilite come soggetto legale e portatore di diritti nel sistema pur non essendo viventi. La traduzione dal territorio (reale) alla mappa (legale) implicherà sempre una sorta di traduzione e rappresentazione concettuale e i soggetti della natura come fiumi e foreste non sono di per sé un'entità particolare in quanto tale. Le "onde" come entità legale non sembrano porre un problema particolare». 

Siamo al "confine" tra organico e inorganico e la May fa notare che «I diritti della natura, sostenendone un'estensione dagli umani al più che umano, in genere hanno da tempo posto una forte enfasi sugli esseri viventi. La legge boliviana, ad esempio, menziona i processi naturali in relazione al sostentamento della vita: “Il diritto a preservare l’integrità dei sistemi viventi e dei processi naturali che li sostengono, nonché le capacità e le condizioni per la loro rigenerazione” (Legge 71, Art. 7 (1)). Tuttavia, sebbene l'attenzione sia generalmente rivolta alla vita e alle entità viventi, i processi inorganici sono sempre stati concepiti come rientranti nell'ambito dei Diritti della Natura. La Dichiarazione Universale dei Diritti di Madre Terra descrive Madre Terra come una "comunità di esseri interconnessi" (Art. 1 (2)), e nell'Art. 1 (5) afferma che non dovrebbe esserci distinzione tra "esseri organici e inorganici". L'Art. 2 (1) [c] parla di "cicli vitali" e "processi", e l'Art. 3 (2) f parla di "cicli ecologici" e "processi". La Dichiarazione Universale dei Diritti dei Fiumi menziona la "salute" e il ruolo dei fiumi per gli ecosistemi e gli esseri naturali, ma il primo diritto è "il diritto a scorrere" (Art. 3 (1)) con una nota esplicativa a piè di pagina che afferma che questo deve includere "modelli di flusso naturali" e anche la salute dell'ecosistema». 

Quello di Linhares sembra essere un chiaro caso di Diritti della Natura principalmente a beneficio dell'uomo, anche se è sicuramente parte di una campagna più ampia contro i danni causati dall'attività mineraria e dagli sforzi per ripristinare il Rio Doce. La May fa notare che «Politicamente, questi interessi spesso si uniscono per formare un'alleanza in opposizione a una minaccia "esterna", come una miniera, che danneggerebbe sia gli esseri umani locali che la fauna selvatica. Questa è una dinamica comune nei casi di Diritti della Natura, in cui le comunità locali (spesso indigene) agiscono per proteggere i Diritti della Natura, spesso anche per proteggere i loro diritti umani, contro una minaccia esterna, come le industrie estrattive o un progetto di sviluppo sostenuto dal governo. Ci sono, naturalmente, anche casi di Diritti della Natura "puri", in cui la natura è protetta senza alcuna intersezione di attività umana o contro le attività di una comunità locale. Detto questo, vedremo quasi sempre attività e interessi umani su entrambi i lati di un caso, poiché il conflitto umano e le relazioni sociali sono intrecciati con il mondo ecologico! Quindi, sebbene le onde della foce del fiume Doce possano essere protette principalmente per il beneficio umano, questa non è una cosa negativa. Ci saranno sicuramente ricadute ecologiche positive; sia dalla protezione delle onde stesse, sia perché la protezione delle onde richiederà anche la protezione dell'acqua e delle aree circostanti. Prevenire l'interferenza umana con i cicli ecologici vitali sarà generalmente positivo! Anche un'alleanza tra umani e non umani che si concentra principalmente sull'uso umano può essere reciprocamente vantaggiosa, nella misura in cui l'interesse umano protetto non è ecologicamente dannoso, poiché le persone che trascorrono del tempo negli ecosistemi tendono a preoccuparsene di più e gli ecosistemi sani attraggono più persone».

Ma Lawyers for Nature non si nasconde che quella di Linhares  è un’ordinanza locale che avrà poca rilevanza legale e che l'inquinamento del Rio Doce ha avuto poco a che fare con le attività sotto il controllo del Comune. Mentre potrebbero esserci alcuni benefici ambientali locali, l'ordinanza sarà inefficace contro gli inquinatori a monte.  Ma anche nel Minas Gerais, dove scorre gran parte del Rio Doce,  ci sono iniziative  per aggiungere i Diritti della Natura alla costituzione dello Stato:  un emendamento costituzionale proposto per aggiungere i Diritti della Natura alla costituzione statale e una proposta di legge per stabilire specificamente il fiume come soggetto di diritti e istituire un comitato di guardiani, tra o quali due popolazioni indigene che vivono in relazione al fiume. 

La May  conclude: «L'importanza principale dell'ordinanza locale di Linhares sarà il significato politico. spesso, lo scopo di tali leggi non riguarda la protezione legale in sé, ma la campagna politica e l'istituzione di rappresentanti che parlino per la natura. Le modifiche legali proposte nel Minas Gerais avrebbero un significato legale molto più ampio, a seconda del rapporto tra legge statale e nazionale in Brasile. Riconoscere le onde come dotate di diritti creerà argomenti culturali più forti e aggiungerà slancio al ripristino del fiume, e sfrutterà la passione dei surfisti per fare una campagna per una maggiore protezione ambientale a monte, portando potenzialmente i surfisti e l'industria del turismo a stringere un'alleanza con le comunità indigene a monte. Si spera che l'ordinanza Onde del Rio Doce incoraggi altre iniziative simili in tutto il mondo e che venga data maggiore attenzione alla protezione dei processi naturali inorganici».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.