Centrale nucleare Epr di Flamanville: connessione alla rete ritardata di altri 3 mesi
Il 2 settembre l'Autorité de sûreté nucléaire (ASN) ha dato l’autorizzazione a EDF avviare operazioni volte ad avviare la reazione nucleare a catena nel reattore (la divergenza) della centrale nucleare EPR di Flamanville, ma è la stessa EDF ad avvertire che la messa in servizio commerciale dell’EPR non avverrà prima della fine dell'autunno. Questa centrale nucleare presentata inizialmente come innovativa, meno costosa, più facile da costruire e più efficiente, in realtà è già in enorme ritardo sui tempi di costruzione previsti ed è stata funestata da continui incidente e da sovra-costi enormi.
Il vicedirettore della divisione di produzione nucleare di EDF, Régis Clément, ha detto in una conferenza stampa che «Verrà attuato un programma di test che consentirà di raggiungere una potenza del 25% , fase durante la quale l'EPR sarà collegato per la prima volta alla rete elettrica nazionale e poi produrrà energia elettrica». Come scrive Le Monde, «Si tratta di un nuovo ritardo per l'EPR di Flamanville (Manche). Il progetto di questo nuovo reattore ad acqua pressurizzata, il quarto di questo tipo installato nel mondo, è già in ritardo di dodici anni».
I numerosi contrattempi che hanno colpito il cantiere dell'EPR (crepe nel cemento della soletta, anomalie nell'acciaio del serbatoio, difetti di saldatura sugli attraversamenti della recinzione di contenimento) hanno fatto lievitare i costi, ora stimati da EDF in 13,2 miliardi di euro, 4 volte la stima iniziale di 3,3 miliardi. Ma nel 2020 la Corte dei Conti francese li aveva stimati in 19 miliardi, compresi i costi di finanziamento aggiuntivi.
E pensare che le 7 centrali nucleari che Berlusconi era pronto a comprare da Sarkozy erano proprio EPR… solo il referendum contro il nucleare ci ha salvati da un disastro economico.
Nonostante tutto questo il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha deciso di rilanciare il nucleare ordinando a EDF 6 reattori EPR 2 e 8 reattori aggiuntivi in opzione.
Gli ultimi ritardi sono dovuti al fatto che, come ha ammesso Clément, durante l’estate lo staff dell’EPR di Flamanville si è trovato di fronte a degli imprevisti che hanno richiesto “un certo numero di operazioni supplementari. E anche per quanto riguarda il raggiungimento della piena potenza, annunciata in precedenza entro la fine dell'anno, EDF ha spiegato che invece ci vorranno diversi mesi, senza fornire una nuova data.
Il 31 luglio 2024, durante il controllo delle apparecchiature di raffreddamento dell'EPR di Flamanville, EDF aveva dichiarato un incidente «Significativo per l’ambiente», con perdite di prodotti chimici refrigeranti (dei potenti gas serra) e il superamento del autorizzato di 100 kg/anno. Un nuovo incidente che si aggiunge alla lunghissima lista di quelli dichiarati da quando, a metà maggio 2024, sono iniziate le operazioni di avviamento del reattore.
L’8 luglio, la Commission de Recherche et d’Information Indépendantes sur la Radioactivité » (CRIIRAD), il Comité de Réflexion, d’Information et de lutte Anti-Nucléaire (CRILAN), FNE Normandie Global Chance, Greenpeace France, Robin des Bois e Réseau "Sortir du nucléaire” hanno presentato congiuntamente, ricorso contro la decisione dell'ASN che autorizza la messa in esercizio dell'EPR di Flamanville e per far luce sulle irregolarità riscontrate su alcune parti dell'EPR.
Per le associazioni «Questa decisione di committenza è ancora più sorprendente alla luce delle rivelazioni dell'ASN, che, nel corso dei suoi auguri alla stampa per il 2024, ha rivelato nuovi problemi di contraffazioni, falsificazioni e sospette frodi. Questi casi, informa l'ASN, si distinguono per la portata significativa delle apparecchiature eventualmente interessate, nonché per le conseguenze potenzialmente significative sulla sicurezza dei reattori. L'Autorité de sûreté nucléaire ha quindi riferito questi fatti ai tribunali e da allora ha rifiutato di fornirci ulteriori informazioni sotto la copertura della riservatezza dell'indagine».
È stato un articolo di Reporterre che ha permesso alle associazioni di ottenere maggiori informazioni su questa vicenda e di apprendere che si trattava, tra l'altro, di due società produttrici di attrezzature destinate al reattore EPR di Flamanville. L'articolo precisa che «Fu proprio in occasione dell'esame dell'autorizzazione a mettere in servizio l'EPR [che l'ASN] avrebbe constatato irregolarità nei certificati di conformità, in particolare per valvole, tubazioni«
CRIIRAD, CRILAN, Global Chance, FNE Normandie, Greenpeace, Robin des Bois e Sortir du nucléaire concludono: »In questa fase, con gli elementi di cui disponiamo, possiamo chiederci: Sono stati immessi sul mercato componenti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza? Sono stati redatti documenti falsi e utilizzati per mascherare questi difetti? EDF ha monitorato adeguatamente i suoi fornitori per impedire l'installazione di parti non conformi sul suo EPR? Chiediamo risposte a queste domande». Per queto motivo le associazioni il 23 luglio hanno presentato una denuncia alle procure di Cherbourg e Parigi affinché possano essere allegati al procedimento penale aperto su iniziativa dell'ASN.