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Ue, von der Leyen lancia un dialogo strategico sull’acciaio e annuncia un piano d’azione per il settore metalli
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«L’industria siderurgica è un settore chiave del mercato unico europeo. Allo stesso tempo, si tratta di un settore della massima importanza nella lotta ai cambiamenti climatici». A sottolineare questi concetti è Ursula von der Leyen, che annuncia un piano d’azione dell’Unione europea riguardante l’acciaio e altri metalli. L’appuntamento è per il 4 marzo, quando la Commissione europea istituirà un dialogo strategico sull’acciaio volto a tracciare una rotta decisiva per il futuro dell'industria siderurgica europea. L'iniziativa, viene spiegato in una nota, sottolinea il fermo impegno di Bruxelles nei confronti di questo settore strategico, riconoscendone il ruolo centrale nell'innovazione, nella crescita, nell'occupazione e nella più ampia autonomia strategica dell'Ue. «Il dialogo strategico contribuirà a sviluppare un piano d'azione concreto per affrontare le sfide uniche di questo settore nella transizione industriale pulita, vogliamo garantire che l'industria siderurgica europea sia competitiva e sostenibile nel lungo termine», sottolinea la presidente della Commissione Ue.
Il dialogo si baserà sulle fondamenta poste dalla bussola dell’Ue per la competitività recentemente pubblicata e dal prossimo patto per l’industria pulita, che verrà formalmente presentato domani a Bruxelles. I principali punti di discussione comprenderanno le modalità per migliorare la competitività e la circolarità, promuovere la transizione pulita, la decarbonizzazione e l'elettrificazione, e garantire relazioni commerciali eque e condizioni di parità a livello internazionale. Il dialogo riunirà i principali rappresentanti dell'industria, in particolare i produttori di acciaio, i fornitori di materie prime e i distributori, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e della società civile. Sarà presieduto dalla presidente von der Leyen.
L'industria siderurgica europea è fondamentale per l'economia europea e fornisce input critici a molti settori, tra cui quello automobilistico, delle costruzioni e della difesa. Circa cinquecento siti produttivi in 22 Stati membri contribuiscono a circa 80 miliardi di euro di Pil e sostengono oltre 2,5 milioni di posti di lavoro. Le acciaierie sostengono molte economie regionali, sottolineando la loro importanza socioeconomica e politica. E la questione riguarda per molti versi anche l’Italia.
Spiega Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale dell’Ue: «L'Europa ha un piano per la sua industria: dobbiamo produrre di più, dobbiamo produrre pulito e dobbiamo produrre europeo. A partire dai nostri settori più strategici, e l'acciaio è uno di questi. Dobbiamo proteggere il settore siderurgico dalla concorrenza estera sleale e rafforzare la produzione di acciaio europeo pulito. Questo non è solo un bene per il settore siderurgico. È un bene per tutta una serie di altri settori che dipendono dall'acciaio. Questo piano d'azione è pertanto una componente fondamentale della nostra competitività industriale e della nostra sicurezza economica complessiva».
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