![](/templates/yootheme/cache/f3/redazione-f313e4f0.jpeg)
Da Schlein al premio Nobel Stiglitz ai vertici Oxfam: tassare i più ricchi per aiutare i più poveri
![](/templates/yootheme/cache/16/stiglitz%20oxfam%20roma-163cb8e4.jpeg)
I ricchi sono sempre più ricchi e le emissioni del loro stile di vita sono un peso insostenibile per il pianeta e aggravano fame e disuguaglianze. Oxfam ce lo ha ricordato recentemente anche con un rapporto diffuso per l’apertura del World economic forum di Davos e l’insediamento di Trump, nel quale ha anche evidenziato che la ricchezza dei Paperoni cresce a velocità tripla mentre in 3,5 miliardi vivono con meno di 6,85 dollari al giorno.
Oggi la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale ha fatto un passo ulteriore organizzando un convegno dedicato al ruolo dei sistemi fiscali nella lotta a povertà e disuguaglianze. All’evento hanno partecipato anche politici come la segretaria del Pd Elly Schlein, per la quale la «discussione va fatta a livello europeo» e la «tassa sui grandi patrimoni non può essere tabú», e il leader M5S Giuseppe Conte, per il quale una patrimoniale «va fatta a livello globale o quantomeno europeo, è un problema non solo di equità fiscale ma di qualità della democrazia».
Ma a tener banco è stato soprattutto il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, che ha sottolineato quanto sia giusto il messaggio lanciato dal Vaticano sul fatto che è il momento di tassare i più ricchi, come segno di giustizia sociale e solidarietà. «Papa Francesco ha ragione – ha sottolineato Stiglitz – le tasse sono uno strumento importante per proteggere i poveri, perché per proteggerli abbiamo bisogno di risorse. Oggi abbiamo bisogno di risorse per proteggere i poveri dando loro istruzione e assistenza sanitaria, affinché possano liberare il proprio potenziale». Secondo il premio Nobel, «le persone che sono al vertice hanno così tanta ricchezza che anche se le tassassimo avrebbero comunque tutti i beni che vogliono o di cui hanno bisogno».
Un prelievo riguardante i grandi patrimoni, secondo le simulazioni di Oxfam Italia, potrebbe generare incassi in ambito Ue tra 150 miliardi e 213 miliardi di euro all’anno, in base a platea e struttura, mentre il potenziale gettito solo per l’Italia potrebbe andare da 13 a quasi 16 miliardi. Ma sono, appunto, simulazioni.
Quel che è certo, restringendo lo sguardo all’Italia, è che «questo governo sta attuando una riforma fiscale nel nome di un obiettivo generico, l’abbassamento del prelievo per tutti, senza un modello in grado di aumentare l'efficienza della nostra economia». Ad affermarlo è il policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia, Misha Maslennikov, che ha aggiunto: «Il governo ambisce a smantellare la progressività. Un governo che esaspera i trattamenti fiscali differenziati e scende a patti iniqui e scellerati con i contribuenti meno fedeli al fisco» anche in nome dell’aiuto a persone che definisce «in difficoltà, che però non è mai stata verificata con criteri oggettivi». Maslennikov, nel corso dell’evento sul il ruolo dei sistemi fiscali organizzato da Oxfam ha anche sottolineato il problema della «narrazione denigratoria su fisco e sistemi fiscali», che «va a svantaggio dei più vulnerabili» e si esprime attraverso termini come «pizzo di Stato
Al convegno è intervenuto anche Hayati Ghosh, economista dello sviluppo cresciuta a Delhi, docente alla University of Massachusetts Amherst nonché co-presidente della Independent Commission for the Reform of International Corporate Taxation (Icrict). Se i primi cento miliardari dell’India fossero tassati con un’imposta del 2 per cento sul reddito, ha detto, si aggiungerebbe un punto al Pil e si potrebbe così raddoppiare il budget nazionale per la sanità pubblica. La sua riflessione, condivisa in un’intervista con l'agenzia Dire, è parte di una giornata di dibattito sul tema del fisco e della giustizia globale organizzata dall’ong Oxfam. «Dobbiamo tassare le grandi multinazionali perché i super-ricchi pagano meno imposte di chi si trova in questa stanza o dei lavoratori italiani», è l’appello di Ghosh. «Elon Musk e Jeff Bezos, per dire, non pagano tasse perché hanno molti modi per eluderle». Secondo la professoressa, «ci vuole una tassa globale sulle persone che hanno centinaia di miliardi di dollari, super-ricchi che non rappresentano nemmeno lo 0,001 per cento della popolazione mondiale». Secondo Ghosh, in tema di equità fiscale una proposta importante è stata delineata dal forum del G20. «L’obiettivo è una tassa sui super-ricchi del 2 per cento del reddito», sottolinea lesperta, «anche se da più parti ci sono tentativi di ridurne la portata». Secondo Ghosh, «ci vuole un accordo globale, anche senza gli Stati Uniti». Il riferimento dell'economista è alle previste resistenze del nuovo presidente americano, Donald Trump. «Se superiamo le differenze tra di noi - Ghosh ne è convinta - possiamo farcela».
![](/templates/yootheme/cache/f3/redazione-f313e4f0.jpeg)