È stato rinnovato al 2027 il contratto di lavoro dei dirigenti nei servizi pubblici
Il contratto collettivo nazionale (ccnl) Dirigenti delle imprese di pubblica utilità è stato appena rinnovato per il periodo 2025-27, grazie all’accordo tra Federmanager e Confservizi trovato a livello nazionale, con un input fondamentale arrivato dalla Toscana.
«Si tratta di un contratto importante – spiega il presidente di Confservizi nazionale Francesco Macrì, attuale presidente della multiutility con base in Toscana Estra spa e membro del consiglio direttivo di Confservizi Cispel Toscana – che potrà accompagnare positivamente la trasformazione in atto nel mondo delle imprese dei servizi pubblici. Un comparto che sta riaffermando in maniera sempre più decisa la propria vocazione industriale, condizione essenziale per migliorare il livello dei servizi erogati ai clienti: attraverso questo contratto, riaffermiamo le caratteristiche strategiche e industriali di imprese che sono centrali per la crescita del nostro Paese ed il valore del management che ne guida la trasformazione. Particolare rilievo anche l’impegno delle Parti ad attivarsi congiuntamente per superare i vincoli che oggi ne condizionano il mercato del lavoro».
L’accordo di rinnovo (2025-2027) coinvolge circa 2.000 dirigenti di oltre 550 aziende e riconferma le peculiari caratteristiche strategiche e industriali delle imprese che gestiscono servizi pubblici di interesse generale, estendendo il perimetro di applicazione delle figure dirigenziali, riconosciute fondamentali per la crescita e lo sviluppo del sistema Italia. Nel testo vengono consolidati modelli di gestione fortemente orientati al continuo miglioramento dell’efficienza e della produttività dei servizi erogati, e si consolida l'impegno a fare della formazione continua una leva fondamentale per conseguire il miglioramento dei risultati aziendali. In materia retributiva è stato aggiornato il trattamento di ingresso alla dirigenza e viene rafforzata la previsione di obbligatorietà della parte variabile della retribuzione, il cosiddetto Mbo che lega il compenso economico a indici e obiettivi aziendali. Viene rafforzata la previdenza complementare e introdotto il welfare aziendale, insieme all’attenzione verso i temi della genitorialità, delle disabilità e della parità di genere. Emerge infine con forza, nel testo, l’impegno al contrasto di ogni forma di molestie e violenze nei luoghi di lavoro.
«L’accordo rappresenta un traguardo fondamentale per il settore – conclude il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Nicola Perini – rafforzando il ruolo strategico del management nella crescita delle imprese di pubblica utilità. Attraverso strumenti innovativi come la formazione continua e modelli retributivi legati alle performance, il nuovo contratto valorizza le competenze dei dirigenti e punta a migliorare ulteriormente l’efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, il cui benessere deve stare sempre al centro del lavoro dei manager al loro servizio. È un passo avanti che guarda al futuro, con un’attenzione particolare al welfare aziendale e ai temi dell’inclusività e della sostenibilità, oltre che delle pari opportunità, visto l’inserimento di concetti importanti come l’equità retributiva e la genitorialità condivisa».