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Il podcast di greenreport diventa settimanale, col meglio della cronaca ambientalista

Il direttore Maurizio Izzo condensa le principali novità degli ultimi sette giorni in 3 minuti e 51 secondi: ascolta la nuova puntata
 |  Green economy

La risorsa più scarsa da gestire, soprattutto quando si parla di sviluppo sostenibile ma non solo, è la nostra attenzione. Tutti noi siamo bombardati continuamente da stimoli in competizione da loro: è sempre più difficile capire quali sono davvero le notizie importanti da seguire per capire il mondo che ci circonda, e che impattano sulla nostra vita.

Per questo abbiamo deciso di valorizzare ulteriormente il canale podcast lanciato con successo da greenreport questa primavera insieme al nostro nuovo editore Sicrea, facendolo diventare (anche) uno strumento utile per riassumere il meglio della cronaca ambientalista degli ultimi sette giorni in pochi minuti.

Questa settimana il nostro direttore responsabile, Maurizio Izzo, ci guida attraverso gli esiti della Cop29 di Baku sul clima, passando dai costi già in crescita per il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, dalla contrarietà degli italiani al ritorno dell’energia nucleare – ben l’81% dice di no a questa ipotesi – alle difficoltà incontrate a Busan durante il vertice Onu per un trattato globale contro l’inquinamento da plastica.

Non mancano le buone notizie, come il progetto Le città che respirano nel Parco nazionale delle foreste casentinesi. Soprattutto non possono mancare i ringraziamenti al nostro storico redattore Umberto Mazzantini, che da pochi giorni ci ha salutati per avviarsi verso il meritato pensionamento, ma dando già prova di continuare a supportare il giornale che ha contribuito a costruire in 18 densissimi anni di lavoro.

Pronti per ascoltare la nuova puntata? Dura 3 minuti e 51 secondi, si può ascoltare direttamente qui https://www.greenreport.it/podcasts come anche in tutte le principali piattaforme presenti online, da Spreaker a Spotify alle altre.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.