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Riciclo prodotti assorbenti: RetiAmbiente nel gruppo di lavoro coordinato da Legambiente

In preparazione un impianto di trattamento capace di processare fino a 30 tonnellate al giorno di materiale, pari a circa 10.000 tonnellate all’anno
 |  Green economy

RetiAmbiente, società partecipata dai Comuni di Ato Toscana Costa, pienamente impegnata per la realizzazione dell’impianto per il riciclo dei prodotti assorbenti, fa parte di un gruppo di lavoro nato spontaneamente che vede coinvolte, assieme a Legambiente che svolge un ruolo di coordinamento, una fitta rete di associazioni ed enti, nonché società operative dell’Ambito territoriale ed altre esterne, impegnate nella realizzazione di impianti di economia circolare.

Nel panorama della sostenibilità ambientale, il trattamento e il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona rappresentano una sfida cruciale e un’opportunità straordinaria da costruire insieme ai territori. 

In questo contesto, il polo impiantistico promosso da RetiAmbiente svolge un ruolo importante, non solo per l’impatto positivo sull’ambiente, ma anche come volano per l’economia circolare. Infatti, il trattamento dei prodotti assorbenti accoppiato con la selezione dei prodotti tessili contribuisce ad una diminuzione molto significativa dei rifiuti indifferenziati, fonte di inquinamento oggi e di ulteriori problemi per le generazioni future. Il fatto di concentrare due trattamenti in un unico sito, all’interno di un edificio esistente, inoltre, riduce il consumo di suolo e crea sinergie ed efficienze, ambientali ed economiche.

La realizzazione di questo progetto si fonda su un dialogo continuo e costruttivo da parte del gruppo di lavoro con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che permette di integrare le esigenze operative con le linee guida strategiche del governo, assicurandone così trasparenza ed efficacia. 

RetiAmbiente, infatti, è parte di una rete nazionale di eccellenza, composta da attori istituzionali e industriali che, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha avviato una collaborazione strategica con oltre dieci altre aziende, per affrontare le sfide legate alla sostenibilità e all’economia circolare, per la realizzazione di impianti dedicati al riciclo dei prodotti assorbenti in tutto il territorio italiano, dal Veneto alla Sicilia.

In questo quadro, il gruppo di lavoro coordinato da Legambiente, comprende importanti realtà quali A.T.O. Toscana Costa, Consiglio di Bacino Priula SpA, Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, Comune di Miglianico, Contarina SpA, Cosmari srl, ESA-Com SpA, GEST srl, SRR Messina Area Metropolitana, SRR Palermo, e lavora in stretta sinergia con il MASE per progettare e realizzare impianti innovativi, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei diversi territori.

All’interno di questo contesto, RetiAmbiente si prepara a realizzare l’impianto di trattamento, capace di processare fino a 30 tonnellate al giorno di prodotti assorbenti, pari a circa 10.000 tonnellate all’anno.

«Il progetto risolve un problema ambientale rilevante e sempre crescente: i pannolini e altri prodotti assorbenti, tradizionalmente destinati a incenerimento o all’interramento in discarica, potranno essere perlopiù recuperati, in linea con i principi della strategia Rifiuti Zero – dichiarano da RetiAmbiente - Questo sistema consentirà di recuperare risorse preziose come: acqua (70% del peso totale), trattata e reintrodotta nei sistemi fognari in conformità con le normative. plastiche eterogenee, riutilizzabili nella produzione industriale. Fibre di cellulosa e materiali superassorbenti, che saranno reintegrati nei cicli produttivi locali».

Commenta così invece Andrea Minutolo, Responsabile scientifico nazionale di Legambiente: «L'impiantistica per il riciclo dei PAP va nella giusta direzione. Nonostante sia un impianto innovativo e tecnologicamente avanzato, il principio di funzionamento è validato e basato sulla sterilizzazione e sul lavaggio dei materiali in entrata per avviarli a riciclo meccanico successivamente». Prosegue Minutolo: «Esso non desta particolari problemi o criticità in termini di tutela ambientale e soprattutto di sicurezza e salute per le persone. Anzi, consente di abbattere qualsiasi inquinante in ingresso e di intercettare rifiuti che altrimenti andrebbero ad alimentare inceneritori e discariche, ben più problematiche in termini ambientali e di salute, e che rappresentano il modello lineare da cui bisogna uscire velocemente».

L’innovazione non si limita al trattamento dei rifiuti: l’impianto utilizzerà prevalentemente energia elettrica, con il 60% del fabbisogno coperto da fonti rinnovabili, grazie a un impianto fotovoltaico integrato e al surplus energetico fornito dalle aziende locali. Questa scelta riduce l’impatto ambientale ed i costi energetici, garantendo emissioni minime.

L’impianto sarà realizzato con tecnologie avanzate per assicurare la massima protezione dell’ambiente e della salute pubblica. Grazie a emissioni ridotte, all’utilizzo di energia verde e a una gestione sicura dei rifiuti, opererà nel pieno rispetto delle normative più rigorose, minimizzando ogni possibile impatto e tutelando la salute e l’ambiente. In merito si esprime anche la Presidentessa di Legambiente Capannori e Piana Lucchese Angela Giannotti: «L'impianto, che si inserirà nelle opere finanziate dal PNRR, sarà un primo passo nella direzione della riduzione dei rifiuti che non possiamo differenziare, una delle missioni da perseguire a scala nazionale e locale. Si tratta di un progetto che vedrà la luce in un'area che merita una significativa riqualificazione. La via Francigena, che passa proprio dalla zona industriale di Salanetti, è una cartolina sul Comune e come tale dovrà essere un luogo in cui mettere in atto accoglienza e decoro urbano».

La sinergia tra pubblico e privato, sostenuta dai fondi del PNRR, rappresenta un esempio virtuoso e la rete di stazioni appaltanti, in dialogo con il governo, sta superando le sfide normative e tecniche per rispettare le tempistiche del piano nazionale, dimostrando che la collaborazione è la chiave per affrontare le grandi sfide ambientali.

L’impianto di RetiAmbiente non è solo un progetto industriale, ma una visione per un futuro sostenibile, dove innovazione tecnologica ed economia circolare contribuiscono al benessere delle generazioni future.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.