China International Supply Chain Expo: buone prospettive per la catena approvvigionamento globale (nonostante Trump)
Mentre il presidente eletto statunitense Donald Trump annuncia dazi a valanga e litiga con messicani, canadesi, europei e asiatici, nell'ambito della seconda edizione della China International Supply Chain Expo (CISCE) Il 26 novembre, a Pachino si è tenuto l'evento di networking per Think Tank durante il quale sono stati ufficialmente presentati il "Rapporto 2024 sulla promozione della catena di approvvigionamento globale", l'"Indice di connettività della catena di approvvigionamento globale" e l'"Indice di promozione della catena di approvvigionamento globale".
Secondo le statistiche dell'Amministrazione generale delle dogane, da gennaio a ottobre le esportazioni delle aziende a capitale straniero in Cina hanno raggiunto i 5,77 trilioni di yuan (796 miliardi di dollari), registrando una crescita annua dell'1,9%.
Il China Council for the Promotion of International Trade ha detto che la Cina ha mantenuto la sua posizione di più grande Paese manufatturiero al mondo per il 14esimo anno consecutivo e rappresenta oltre il 30% della produzione globale.
L’expo pechinese si tiene in un momento che annuncia forti frizioni commerciali e il governo comunista cinese sembra aver chiamato a raccolta le multinazionali amiche per fare argine all’offensiva isolazionistica prossima ventura di Trump con un’alleanza multilaterale in m nome del libero commercio, proponendosi come garante che la catena di approvvigionamento dell’economia globalizzata non verrà interrotta.
Intervenendo al CISCE, Xiao Song, vicepresidente esecutivo globale della multinazionale tedesca Siemens, ha evidenziato che «Mentre la Cina e molte altre parti del mondo stanno entrando in una nuova era di crescita verde e basata sull'innovazione, la creazione di una filiera industriale e di fornitura collaborativa e innovativa è un percorso fondamentale affinché il settore manifatturiero globale possa raggiungere una crescita di alta qualità. Grazie al supporto della piattaforma dell'expo e alle misure di apertura della Cina, siamo intenzionati a sfruttare i nostri ecosistemi aziendali digitali per aiutare più imprese nazionali e globali a potenziare e ottimizzare le loro catene di fornitura, riunendo imprese di diverse dimensioni, tipologie e Paesi in una rete unificata».
All’expo di Pechino, Siemens ha firmato accordi con numerosi partner cinesi e internazionali per ridurre ulteriormente le emissioni di carbonio nelle loro attività sia in Cina che all'estero.
La multinazionale svizzera Syngenta Group, ha portato al CISCE una serie di prodotti agricoli e soluzioni per l'agricoltura e Su Fu, presidente di Syngenta Group China, ha detto che «Per allineare efficacemente la filiera dell'innovazione con la filiera industriale, l'innovazione tecnologica deve essere strettamente legata alle esigenze dell'industria, rispondendo ai requisiti di ammodernamento industriale e di modernizzazione delle catene di fornitura». Attraverso il suo programma Agriculture Value Chain, Syngenta non solo ha importato in Cina un'ampia gamma di prodotti, tra cui cereali foraggeri, caffè, olio commestibile e semi oleosi, ma ha anche preso parte a numerosi progetti agricoli in Paesi come Kazakistan ed Etiopia, rafforzando la cooperazione agricola nei Paesi che partecipano alla Belt and Road Initiative, la nuova via della seta cinese.
Il presidente della Sinochem Holdings Corp Jiao Jian, presidente della Sinochem Holdings Corp con sede a Pechino, parent company di Syngenta Group, ha sottolineato che «L'agricoltura è un pilastro fondamentale dello sviluppo economico globale. Di fronte a eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e a gravi sfide climatiche, è urgentemente necessaria una nuova rivoluzione verde nell'agricoltura globale. Garantire la stabilità della cooperazione della catena di fornitura globale è fondamentale per affrontare questi problemi».